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L'Oro di Napoli

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A cura di Redazione NapoliToday

Classifiche e curiosità sulla Napoli da vivere. Food, eventi, arte, cultura e tradizione: una guida sui tesori cittadini

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Cosa vedere a Forcella: 7 luoghi imperdibili

Dal Museo del Tesoro di San Gennaro a Castel Capuano, NapoliToday vi accompagna in un tour alla scoperta delle principali bellezze del quartiere

Caratterizzato da forti criticità (in passato ha giocato un ruolo centrale nelle logiche di camorra), Forcella è considerato dai napoletani il cuore pulsante della città. Da qualche anno il quartiere sta vivendo una rinascita, un fenomeno di rigenerazione urbana e di cambiamento. Grazie a un programma di riqualificazione messo in campo dall’Associazione “L’Altra Napoli Onlus” sostenuta da UniCredit con il programma Made4Italy, denominato “Forcella alla luce del giorno”, si sta lavorando per un recupero e rilancio di quei beni artistici degradati che hanno bisogno di cura per tornare ai vecchi fasti, attirare turisti e coinvolgere la popolazione a partire dai più giovani.

Forcella rappresenta uno dei quartieri più belli ed attrattivi del centro storico di Napoli, e custodisce preziosamente numerose botteghe storiche e siti di grande interesse culturale che ogni anno attirano migliaia di turisti di tutto il mondo. Da Castel Capuano al Teatro Trianon Viviani, dalla Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella al Museo del Tesoro di San Gennaro, NapoliToday vi accompagna in un tour alla scoperta delle principali bellezze del quartiere.

O Cipp' à Furcella (e le origini del nome)

Forcella è situata precisamente tra i quartieri Pendino e San Lorenzo a ridosso di via Duomo e tra Spaccanapoli e il corso Umberto I, in quella che un tempo era la vecchia “Neapolis”. La sua storia ha, infatti, origini molto antiche che risalgono all’epoca greco-romana: a confermare ciò i resti presenti in loco della vecchia cinta muraria cittadina (“Porta Furcillensis”), un cumulo di pietre da cui risale l’antico e famoso detto napoletano: ”Sta' cosa s'arricorda 'o Cipp' à Furcella", per dire che è una cosa molto vecchia. Si pensa che anticamente il quartiere si chiamasse, però, in altro modo, “Regione Erculense”, perché qui un tempo sorgeva il Tempio di Ercole. Assodato che anticamente si chiamasse in altro modo, esistono diverse tesi sul perché oggi il quartiere si chiami così. L’ipotesi più accreditata è che prende il nome dalla biforcazione ad ipsilon (Y) in cui termina una delle antiche plateaie greche della città (i famosi decumani), quella che oggi è conosciuta in tutto il mondo come Spaccanapoli, e che ricorda le fattezze di una forcella. Duemila anni fa la strada che portava fuori dalla città attraverso la Porta Furcillensis si diramava, infatti, in due strade, assumendo la tipica forma ad “Y” di una forcella: una strada conduceva ad est, verso Ercolano, e l’altra scendeva in direzione del mare, verso le attuali Torri Aragonesi di via Marina.

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