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L'Oro di Napoli

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A cura di Redazione NapoliToday

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L'Oro di Napoli

Cosa vedere a Capodimonte: 5 luoghi imperdibili

Dal Museo e Real Bosco di Capodimonte alla Piccola San Pietro, NapoliToday vi accompagna in tour alla scoperta delle bellezze del quartiere

Fino a prima che Carlo di Borbone fece costruire la Reggia e il bosco che la circonda, nel 1738, Capodimonte non era nient’altro che un piccolo casale collinare mal collegato alla città, abitato perlopiù da contadini. Solo successivamente, con la costruzione della Reggia e la realizzazione di via Capodimonte, del ponte della Sanità e del Serbatoio idrico sovrastante il vallone dei Gerolomini, il borgo è cambiato. Si è trasformato perché i nobili volevano risiedere vicino al re, per cui si fecero costruire villini e cascine tra il vallone della Sanità – che dista poco più di1 km – e Capodimonte. L’800 fu dunque il secolo d’oro per lo sviluppo del quartiere. Con la riforma murattiana, il casale di Capodimonte è confluito poi nel Comune di Napoli.

Ma, nonostante questo sviluppo, la zona ha continuato a soffrire per la mancanza di adeguati collegamenti con il centro cittadino derivato anche da notevoli ripidità della zona sulle quali si è intervenuti sin dal decennio francese con l'apertura di un vero asse di collegamento. Oggi, gli unici collegamenti sono garantiti da autobus e filobus, il quartiere non può, infatti, beneficiare neanche a pieno della Linea 1 della Metropolitana di Napoli a causa di della distanza (circa 2 km) dalle fermate più vicine (Colli Aminei, Frullone, Materdei e Museo). Capodimonte resta comunque un luogo che ospita alcuni dei più importanti siti culturali della città, e quindi è una tappa obbligata per chi arriva in visita a Napoli. NapoliToday vi accompagna in tour alla scoperta delle principali bellezze quartiere.

Museo e Real Bosco di Capodimonte

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte, rappresenta un unicum sul panorama nazionale ed europeo, con un’area espositiva di oltre 15.000 metri quadri e un patrimonio di circa 47.000 opere che vanno dal Duecento fino ai nostri giorni. Il Museo è immerso nel Real Bosco, che per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico è stato definito nel 2014 il parco più bello d’Italia. Un’area verde che si affaccia sulla città e sul golfo di Napoli, il più grande parco urbano d'Italia frequentato gratuitamente da 1 milione di visitatori ogni anno, che si estende per circa 134 ettari con oltre 400 diverse specie vegetali. Tra i viali si dispongono 16 edifici storici tra residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti. Il sito sorge sulla Collina di Capodimonte e nasce come riserva di caccia di Carlo di Borbone. La Reggia è stata residenza reale per tre dinastie: i Borbone, i sovrani francesi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e i Savoia dopo l'Unità di Italia. Il palazzo di Capodimonte fu fondato nel 1738 da Carlo di Borbone, re di Napoli dal 1734, per ospitare la collezione ereditata dalla madre Elisabetta, ultima discendente della potente famiglia Farnese.Visitare il Museo di Capodimonte, aperto al pubblico nel 1957, è come percorrere un manuale della storia dell'arte. Nelle sale si incontrano capolavori di arte medievale e moderna del calibro di Raffaello, Michelangelo, Tiziano, ecc. Al nucleo colleszionistico iniziale farnesiano si aggiungono le collezioni di arte napoletana, dal Duecento al Settecento, con opere di Simone Martini, Colantonio, Caravaggio, Ribera, ecc. Altro nucleo importante è quello dell’arte napoletana dell’Ottocento, dal vedutismo della scuola di Posillipo, al realismo storico di Domenico Morelli e Filippo Palizzi, al classicismo plastico di Vincenzo Gemito. Il Museo di Capodimonte possiede anche una importante sezione di arte contemporanea con opere di Alberto Burri, Andy Warhol, Anselm Kiefer, Michelangelo Pistoletto. Nel percorso si attraversano ambienti sfarzosi, oggetti d'arte e di arredo e prodotti di lusso delle manifatture borboniche quali armi, sete e arazzi e la celebre Porcellana di Capodimonte, tra cui il salottino della regina Maria Amalia.

Indirizzo: Via Miano, 2

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