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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
L'Oro di Napoli

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A cura di Redazione NapoliToday

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Le tre chiese più belle del rione Sanità

Dalla Chiesa di Santa Maria dei Vergini alla Basilica di San Severo fuori le mura alla Basilica di Santa Maria della Sanità, NapoliToday vi accompagna in tour alla scoperta degli edifici ecclesiastici più suggestivi del rione

 l rione Sanità è tra i quartieri storici di Napoli più caratteristici e suggestivi. Rinomato per i suoi splendidi palazzi nobiliari, come il Palazzo dello Spagnuolo, gli edifici ecclesiastici, come la Chiesa di S.Maria dei Vergini, i siti archeologici, come le Catacombe di San Gennaro e il Cimitero delle Fontanelle, il rione è famoso anche perchè ha dato i natali a Totò. Tra i suoi angoli più affascinanti c’è il “Borgo dei Vergini”, il cuore della Sanità, chiamato così perchè un tempo, all’epoca tardo-classica, viveva una confraternita religiosa greca: gli Eunostidi, una comunità di uomini “vergini” dedita alla temperanza e alla castità. Dopo avervi accompagnato in tour alla scoperta dei palazzi storici, ecco un elenco delle chiese più belle da visitare nella Sanità. 

CHIESA DI SANTA MARIA DEI VERGINI

Nel borgo dei Vergini sorge questa splendida chiesa monumentale in stile barocco. E' stata eretta nel 1326 per volere degli abitanti di Porta San Gennaro, i quali avevano fatto costruire una piccola cappella ed il relativo ospedale intitolati a Santa Maria del Borgo dei Vergini. Il complesso, nel 1334, passò nelle mani dei frati Crociferi di San Cleto e successivamente dei Padri della Missione. Nella seconda guerra mondiale, a causa di un pesante bombardamento aereo su Napoli, la struttura fu quasi interamente distrutta, e nel 1950 ricostruita nelle forme attuali. Negli anni sessanta, in seguito a dei lavori di restauro, furono portati alla luce frammenti di affreschi del XVI secolo e i resti della zona absidale e della navata dell'originario tempio trecentesco. Adiacente alla chiesa vi è l'Oratorio della Confraternita dell'Immacolata ai Vergini, gravemente danneggiato anch’esso dai bombardamenti del 1943 e a cui si accede da vico Santa Croce ai Miracoli. Come su molti luoghi della città partenopea, anche su questa chiesa monumentale aleggia una leggenda: quella del "Cristo bruciato". Nella sagrestia sono, infatti, presenti un inginocchiatoio ed un quadro di Cristo in croce, entrambi con segni di bruciature (il primo "di ginocchia", il secondo "di mani"): si racconta che siano legati alla storia di un giovane toscano diventato sacerdote dopo la fine di un amore con una popolana partenopea.

Dove: Via Vergini, 45

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