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Martedì, 16 Aprile 2024
In giro con Antonia

In giro con Antonia

A cura di Antonia Fiorenzano

Andare in giro alla scoperta di ciò che accade incontrando personaggi e persone per raccontare storie, fatti e notizie dove non manca quel pizzico di curiosità. A cura di Antonia Fiorenzano

In giro con Antonia

Serena Rossi presenta "La Sposa" e parla del figlio: "Mi ama tanto. Ne sono orgogliosa"

Incontro con l’attrice napoletana che presenta la nuova fiction di cui è protagonista in onda da domenica su Rai 1 e ambientata nell’Italia degli anni ‘60

Serena Rossi è il nuovo volto di riferimento della Rai non solo per la serialità come hanno dimostrato le conduzioni di Canzone Segreta, le staffette della maratona televisiva di Telethon e il programma televisivo di Capodanno Danza con me accanto a Roberto Bolle: è rassicurante, ha la battuta pronta che le permette di uscire dall’impasse come ha dimostrato al Festival di Venezia dove quest’anno è stata madrina, empatica al punto giusto. Ingredienti che combinati tra loro l’hanno aiutata a entrare in nei panni di Mina Settembre, la serie boom d’ascolti che in queste settimane la riportano nelle strade della sua Napoli per le riprese della seconda stagione, e di Maria in La Sposa, la nuova fiction di Giacomo Campiotti che da domenica 16 gennaio sarà in prima serata su Rai1.

La Sposa: una storia del passato che dialoga con il futuro

Tre puntate composte da 6 episodi di 50 minuti ideate dalla sceneggiatrice napoletana Valia Santella che ha scritto i copioni insieme a Eleonora Cimpanelli e Antonio Manca, La Sposa è una serie in costume girata in tre regioni italiane tra Puglia, Piemonte e il Vercellese. che ha  l'ambizione di costruire una storia del passato che abbia un dialogo con il nostro presente. Siamo nell’Italia, degli anni ’60 in pieno boom economico con grandi cambiamenti e  trasformazioni sociali in tutti i campi,  ma in alcune zone, al Sud, sono ancora diffuse pratiche arcaiche come quella dei matrimoni per procura.

Da qui parte la storia di Maria, una ragazza calabrese che, per garantire un futuro ai fratelli e alla madre sommersa dai debiti, accetta un matrimonio per procura trasferendosi nel Nord Italia a vivere con un uomo che ha sposato ma che non conosce, Italo interpretato da Giorgio Marchesi. Nonostante il duro lavoro in campagna, le ostilità dovute al suo essere donna e meridionale, il rifiuto iniziale del marito Italo ancora sofferente per la morte della moglie Giorgia, Maria non si arrende. Anzi, resiliente, cerca di migliorare la vita di tutti: a casa, a cominciare da Paolino, il piccolo figlio di Italo e della sua prima moglie un bimbo epilettico traumatizzato dalla morte della madre; e sul lavoro, battendosi per i diritti delle lavoratrici e rivendicando, già in quegli anni, la parità di genere. E’ una donna generosa che sa amare ma che non subisce le circostanze iniziando una rivoluzione lenta che si basa sull’inclusione e sull’ascolto.

E’ una femminista inconsapevole nell'Italia degli anni 60 in cui il femminismo si affaccia . È consapevole dei diritti delle donne, dei bambini e dei lavoratori in un paese che sta cambiando velocemente. 

Maria si trasferisce dalla Calabria al Veneto  rurale, intervenendo sul concetto di comunità che nella provincia italiana è ancora forte. È una storia che attraverso il melodramma racconta tante piccole storie che hanno dato le basi alla società di oggi dove spicca il contrasto fra i valori e le dinamiche del mondo contadino e quelli, spesso controversi, dell’Italia più industrializzata, con le conseguenti infiammate lotte sociali di fine anni Sessanta: gli scioperi di braccianti e operai, le rivendicazioni sindacali per condizioni di lavoro più eque, il sogno di un nuovo modello economico che concili tradizione e progresso. Ciò dà contemporaneità alla storia.

Mina Settembre è stato un successo anche perché è una donna moderna, familiare in cui ci si identifica facilmente e, si sa, che  è stato anche molto cucito addosso a Serena Rossi. Maria invece è un ritratto della contemporaneità dell'Italia degli anni 60 di cui Mina e tutti noi siamo figli e nipoti. Essendo un personaggio profondamente radicato nella realtà è facilmente empatizzabile con il pubblico e che potrebbero essere le caratteristiche di Maria e della sua storia che conquisteranno gli spettatori e che sicuramente hanno convinto Serena Rossi a partecipare.
“Se non vedi il tuo passato non vedi il tuo futuro. Io credo molto nelle radici e nelle tradizioni. Ho rivisto tanto mia nonna che è morta durante la realizzazione della serie,infatti ho dedicato la serie a lei e a tutte le nonne d'Italia” racconta Serena Rossi incontrando i giornalisti per parlare de La Sposa prendendosi un giorno di pausa dal set napoletano di Mina. 

Il suo personaggio illumina le vite degli altri con determinazione ed è capace di vedere il bello nelle cose e nelle persone, elementi che non sono distanti dalla reale personalità della Rossi: “ Come lei ho quel candore e quella bontà che a volte mi viene contestata ma quello sguardo voglio mantenerlo. Quando mi è stato proposto ero a lavoro su Mina Settembre e appena l'ho letto ho pianto perché emotivamente mi sono lasciata coinvolgere da Maria e dalla Storia che parla di persone semplici che sanno cosa sia la fatica e sono subito entrata nel progetto".

Serena Rossi si è riconosciuta molto in Maria per la sua solarità e per la sua capacità di stare sempre in ascolto. Per lei Maria è un modello a cui le donne potrebbero guardare: "La qualità di Maria che manca oggi nelle donne è la pazienza. E’ tutto troppo frenetico, bisognerebbe ritrovarla e a volte rallentare. Soprattutto nelle storie d’amore, si tende a stancarsi subito ma ci si deve arrendere alle prime difficoltà. Sì, ce vo’ più pacienza!"

Il cast de La Sposa non si sono mai risparmiati dove la fatica fisica è evidente in molte scene. “E’ stato fisicamente molto impegnativo per noi. Io stessa mi sono tuffata nel fiume DORA di notte con la pioggia finta con una muta dove zanzare e acqua entravano tutte. Ho munto una mucca, cosa assai ardua. Ho cercato di sporcarmi davvero e di andare fino in fondo per rendere Maria reale. Poi, io sono fatta così, se c’è una cosa difficile ed estrema da fare mi ci butto senza troppi preamboli. Mentre dal punto di vista emotivo sono state tante in cui la commozione è stata davvero forte”. 

A tutto Serena Rossi: tra maternità e impegno sociale 

Adesso sento la responsabilità dei ruoli che scelgo. Avverto che le persone si aspettano qualcosa da me in cui siano presenti tematiche sociali. Devono essere personaggi che abbiano qualcosa da dire e da insegnare" dice Serena Rossi spiegando come oggi stia selezionando i personaggi da interpretare al cinema e in tv. 

C’entra l’essere in prima linea con la Fondazione Telethon di cui è diventata ambasciatrice e il suoi punti di vista femministi dove non ha mancato di manifestare anche alla cerimonia di apertura della Mostra del Cinema di Venezia con il suo discorso dedicato alle donne e alle madri afghane che ha fatto, come dice lei, parlando da mamma: “ Io non mi definisco una femminista. Piuttosto sono molto fiera di essere nata donna. Sono una madre che cresce un bimbo che sicuramente che sicuramente amerà le donne e le rispetterà. Penso che da noi donne sia stata fatta molta strada ma certo c’è ancora molta altra da fare e sono tante le cose per cui dobbiamo lottare. Non voglio vederla come una sconfitta cerco di vedere il buono in tutto proprio come Maria. Chissà, magari ci sarà davvero la possibilità di avere un Presidente della Repubblica donna”.

La carriera di Serena Rossi è all’apice e procede serrata e frenetica dove incastra progetti su progetti. E’ il suo momento, ma per lei prima di tutto viene suo figlio Diego: “Un genitore insegna al figlio a essere un giorno un uomo perbene con l’esempio e con i fatti. Io sono una mamma che lavora e il mio bambino mi ama tanto e lo dico con orgoglio, quindi credo che il  il suo imprinting sarà quello di rispettare e di amare una donna nella sua interezza e nelle sue complessità nel suo essere tante cose. Ha anche un papà che è cresciuto in un ambiente femminile (il compagno di Serena Rossi è l’attore Davide Devenuto ndr)”.

Si sa che a Serena Rossi le sfide in cui dimostra la sua poliedricità piace tanto. Non è un caso che in un anno l’abbiamo vista in tre ruoli uno diverso dall’altro tra cui quello di Elizabeth Gay la prima compagna di Diabolik nel film dei Manetti Bros con cui lei ha girato Ammore e Malavita e Song ‘e Napule. Personaggi che l’hanno aiutata a non essere ingabbiata in stereotipi.  
Ma quando arriverà per lei un ruolo da cattiva a tutto tondo? 
Mamma mia che domanda difficile! Ma tu mi ci vedresti sul serio a interpretare una perfida, perfida?” risponde ridendo “Sono un’attrice e mi piace lanciarmi in cose difficili che credo di non essere in grado di fare perché l’adrenalina e la paura mi caricano a mille. Richiederebbe moltissima preparazione ma potrebbe essere molto divertente. Sarebbe interessante interpretare una buona che in realtà è cattivissima”.

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