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Mercoledì, 24 Aprile 2024
In giro con Antonia

In giro con Antonia

A cura di Antonia Fiorenzano

Andare in giro alla scoperta di ciò che accade incontrando personaggi e persone per raccontare storie, fatti e notizie dove non manca quel pizzico di curiosità. A cura di Antonia Fiorenzano

Sostenibilità, moda e bellezza si incontrano a Ponticelli con S’Arte

Il progetto di eco sartoria curato da Remida Napoli lanciato a giugno con collezioni di gonne in materiali di recupero realizzate dalle donne di Napoli Est.

"Non si è mai uno scarto. Ci si può sempre rivestire di bellezza e cambiare. Dallo scarto di un materiale si può sperimentare guardando le cose in 10 modi diversi per trasformarle in altro. Per le scuole, gli adolescenti e la formazione degli operatori lo facciamo attraverso i laboratori che sperimentano i materiali" è questa la filosofia dell’associazione Remida Napoli che quest’estate ha dato vita, nei suoi spazi di Ponticelli,  S’Arte, progetto di eco sartoria dove non manca in contributo di esperti della sartoria e della moda. 

Una sarta e una modista supportano questo progetto che vuole tramandare l’antica arte della sartoria a donne di tutte le età per aprire anche nuove prospettive che ha una matrice anche laboratoriale con attività di tecniche base di cucito, cucito creativo e refashion dei capi di scarto.

E’  una nuova concezione della moda: da fenomeno mass mediale che causa sprechi e inquinamento a fenomeno sociale che coinvolge le persone, in questo caso donne, che con le loro soft skills hanno dato vita a una capsule collection. Le stoffe per abiti maschili, fondi magazzino, con il metodo del riciclo creativo.

Una sartoria Green a Ponticelli

Tutto è costruito in una prospettiva green. Oggi, più che mai, si sente l'urgenza di cambiare atteggiamento verso l'ecologia e con il progetto S'Arte lo fanno anche attraverso il cucito e il ridare nuova vita ai tessuti di scarto con i modelli realizzati che devono ispirare bellezza e far stare bene chi indossa i capi cuciti dal gruppo di donne di S’Arte. 
La cultura della sostenibilità con ricerca sui materiali di scarto unita alla creatività è nel DNA di Remida, storico centro di riuso creativo e ricerca  da applicare sui materiali di scarto attivo a Ponticelli. Remida Napoli fa parte di un network internazionale che oggi conta dodici sedi nel mondo e promuove l’idea che lo scarto e l’imperfetto siano portatori di un messaggio etico, capace di sollecitare riflessioni, di proporsi come risorsa educativa così da sfuggire alla definizione di inutile e di rifiuto.

Promuovere la cultura della sostenibilità in una zona come quella orientale di Napoli e in un quartiere complesso come quello di Ponticelli è un’impresa ardua. Un concetto difficile da introdurre, ma la moda può essere  utile per renderlo più fruibile. 

Remida è in piena attività sul territorio da 23 con i suoi laboratori dedicati all'eco sostenibilità, ma per quanto molto conosciuta in altre città, a Napoli è meno conosciuta di quanto si possa immaginare. Ma le menti di Remida Napoli, che vede i suoi pilastri in Anna Marrone e Paola Manfredi, non si sono mai perse d’animo e hanno ideato tanti progetti per diffondere la filosofia eco. Tra questi c’è Attaccar Bottone, che è il ‘prequel’ di S’Arte.

Attaccar Bottone 

Proprio tra S’arte e Remida ci sono i laboratori di eco sartoria di Attacar bottone che ha un doppio significato: avviare le persone al mondo della sartoria sostenibile e, allo stesso tempo, confrontarsi con le loro storie per aiutarsi. Un laboratorio dove con l’artigianato si scopre che non è mai troppo tardi per mettersi in gioco a imparare nuove cose e un nuovo mestiere ma soprattutto è un luogo in cui le differenze sociali, culturali e di età si abbattono. Tutti sono uguali e tutti sono accolti i mercoledì mattina durante gli incontri di Attaccar Bottone a Ponticelli.

L’idea della sartoria era insita sin dall’inizio del progetto: hanno collaborato con alcune realtà del territorio e hanno realizzato gadget per diverse aziende e associazioni abbiamo sempre creduto nell’idea che la sartoria, in un futuro prossimo, potesse trasformarsi e accrescersi così da creare occasioni di lavoro, soprattutto per le donne che frequentano il corso di formazione del mercoledì mattina finanziato dalla Chiesa Valdese. 
In questi anni di formazione il gruppo ha acquisito competenze sulla lavorazione dei tessuti partendo dalle operazioni più semplici, come gli aggiusti, l’applicazione di un bottone o di una cerniera , fino all’utilizzo della macchina per cucire e al ricamo. Dall’impegno di questo gruppo stabile Anna e Paola hanno deciso di fare un upgrade con S’Arte.

“Con la nascita di S’Arte proviamo a creare lavoro, cerchiamo aziende con cui intrecciare collaborazioni: che donino i tessuti di scarto, che diano commesse, che aprano nuove strade e prospettive. E, naturalmente, ci rivolgiamo a chi vorrà comprare o regalare le nostre gonne realizzate su misura” racconta Anna Marrone, che cura la cogestione di Remida Napoli.

S’Arte e la sfilata con le donne di Attaccar Bottone

S’Arte è stato lanciato ufficialmente a giugno con una sfilata di moda dove è stata presentata la prima capsule collection di gonne artigianali realizzate in materiali di recupero. A improvvisarsi modelle della sfilata sono state le donne di Attaccar Bottone le quali hanno lavorato sugli originalissimi capi.

E’ stato un segnale molto potente di esperienza di riscatto di quel territorio noto per vicende legate alla cronaca, dando un ulteriore slancio alla loro impresa: creare i vestiti anche con alcune stoffe sequestrate anni prime alle aziende tessili legate ai clan mostrando anche una sua aderenza nel fare rete con tutte quelle realtà associative che lavorano sul territorio per cercare di scardinare il sistema criminale. S’Arte e tutti i progetti di Remida fanno parte del cuore sano di Napoli Est, dove persone si impegnano e lottano per creare nuove opportunità di lavoro e mandare messaggi di bellezza. Tutto è possibile a qualsiasi età se si è resilienti, creativi  intraprendenti e se si hanno cervello e passione. 

“Con S'Arte vogliamo tentare di fare un passo per andare oltre ma ci rendiamo conto che il cammino è ancora lungo. Vorremmo che le nostre gonne fossero acquistate da altre donne e fossero portate in giro con fierezza per essere state realizzate in un territorio purtroppo conosciuto per molti problemi. Tra questi ci sono la dispersione scolastica e l'alto tasso di disoccupazione giovanile e femminile. S'Arte potrebbe creare lavoro e dare dignità lavorativa alle donne attraverso la scoperta di quest'arte"  sostiene la Marrone.

Ogni gonna è stata realizzata tenendo conto del corpo e delle caratteristiche della donna che l’avrebbe indossata: la nostra è, fin dal principio, una visione di moda inclusiva e sostenibile.

Oltre ad ago e filo, anche inclusione e sinergia sono gli strumenti per portare avanti un progetto come S’Arte. 
Preziosa è la collaborazione che si è creata con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli che con il sostegno supervisione della professoressa Maria Antonietta Sbordone con Alessandra De Luca e Ilenia Amato hanno supervisionato il lavoro della linea di gonne della sfilata di moda.

L’università Vanvitelli si è dimostrata anche una buona partner che ha accompagnato,  a febbraio, S’Arte alla conquista delle Fiera del Tessile di Milano dove hanno presentato una nuova capsule collection con i 7 modelli creati in sinergia con gli studenti della magistrale dell’Università Vanvitelli. 

A dare un contributo essenziale è stata anche la collaborazione con l’azienda di Tessuti di Sondrio, divisione di Marzotto Lab che ha donato tessuti di stagioni passate mai lavorati per valorizzare e riutilizzare gli scarti tessili. 
Con il progetto “Paesaggi della moda sostenibile” nasce da un modello di co-creazione tra saper fare locale, formazione universitaria e azienda tessile nazionale. Al lavoro gli studenti dell’insegnamento Fashion Ecodesign 2, i quali, divisi in sette team, hanno progettato e sperimentato le linee di moda ispirate a nuovi modelli di consumo e di produzione così come previsto dagli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, collaborando alla realizzazione degli outfit in linea con i principi della moda consapevole e inclusiva. 
“Siamo orgogliose della collaborazione con la Marzotto Lab che apre nuovi scenari per S'Arte. Pensiamo che i tessuti di Sondrio saranno di ispirazione per le nostre realizzazioni e doneranno bellezza a chiunque le indosserà.  La presenza a Milano è una grande opportunità resa possibile anche grazie all'esaltante scambio di idee e competenze con gli studenti dell'Università Vanvitelli”, affermano Paola Manfredi e Anna Marrone di Remida Napoli.

S’Arte ha l’ambizione di diventare un brand e di aprire una sartoria professionale con una struttura stabile. Ma se oggi sono gonne, domani cosa ci sarà:  "domani saranno, bluse, pantaloni e abiti da sera. Paola Manfredi e io vediamo anche abiti da sposa. Noi vediamo una vera sartoria".

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