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Mercoledì, 24 Aprile 2024
In giro con Antonia

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A cura di Antonia Fiorenzano

Pechino Express, la nuova stagione: Ciro Ferrara con Fru e Aurora dei The Jackal tra i protagonisti

L’adventure show torna in tv il 10 marzo ma su Sky per questa stagione che parte dalla Turchia e arriva a Dubai passando per gli Emirati Arabi. Tanti i cambiamenti che mantiene un’unica certezza: la sagace conduzione di Costantino della Gerardesca

Pechino Express trasloca: dalla Rai approda per la prima volta su Sky dopo due anni di stop dovuti dalla pandemia per un’avventura che inizia della Turchia e termina a Dubai.

Nuovo canale e nuova vita per il format che si presenta al top dell’innovazione tecnologica, investimento potenziato da Sky con riprese diverse che rendono le prove più spettacolari per le 10 coppie in gara che per quest’edizione intraprenderanno la rotta dei sultani che ha un capo treno esilarante.

In onda dal 10 marzo, questa edizione ha un sapore speciale. Quest'anno portarlo a termine non è stata cosa scontata: non si sono applicati gli stessi standard produttivi per ragioni di sicurezza, inoltre i luoghi scelti non sono mai stati toccati dai programmi scegliendo location poco noti per mete turistiche, anche la Turchia è raccontata in modo alternativo. Ci sono poi GIORDANIA e gli EMIRATI ARABI.

Il timoniere: Costantino della Gherardesca

Unica costante in un’edizione densa di cambiamenti è Costantino della Gherdesca che dopo aver esordito nella prima edizione di Pechino come concorrente in coppia al nipote Barù (quest’ultimo è tra i concorrenti della semi finale de Il Grande Fratello Vip) è diventato il volto simbolo dell’adventure show diventando suo esilarante timoniere.

Costantino della Gherardesca è un uomo colto e spiritoso. Lui riesce a viaggiare su più livelli, toccando il lato alto e quello pop spazzando via la volgarità. Tocca realtà diverse pur restando se stesso. E’ lui il segreto della longevità del programma.

Per Costantino: "Pechino Express dà la possibilità ai concorrenti di viaggiare come negli anni ‘70 scoprendo nuove culture cambiando, alla fine, il modo di pensare e decodificare ciò che abbiamo intorno".

Secondo lui il concorrente ideale ha la dote della scaltrezza: “Non è un programma che premia solo gli sportivi ma vince chi è capace di fare un salto nel vuoto. Per fare Pechino devi essere anche furbo. I viaggiatori hanno studiato le edizioni precedenti e hanno capito che trovare un passaggio la sera prima è essenziale. Quando ero un concorrente durante la prima edizione non mi aveva neanche sfiorato l’idea, io volevo vedere solo l’India”.

Essendo un grande viaggiatore Costantino è ritornato nei luoghi in cui sono state realizzate le precedenti edizioni visto che durante la realizzazione del programma si va sempre di corsa toccando rapidamente una meta e l’altra: "Tendo a ritornare nei luoghi toccati da Pechino Express per vederlo con gli occhi dei concorrenti. Se dovessi dare un consiglio ora che, si spera, si ritornerà a viaggiare, penso che un posto interessante da vedere  sia la Giamaica essendo anche un mercato emergente".

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Le regole e i protocolli legati al Covid

I capisaldi delle dieci puntate restano le stesse. Negli oltre 7000 km che compongono il percorso della gara, le coppie potranno contare su pochi elementi di base: solo uno zaino con una dotazione minima e 1 euro al giorno a persona in valuta locale. Ciò che farà la differenza saranno resistenza fisica e psicologica, abilità e intraprendenza, spirito di adattamento e anche quello di sopravvivenza, caratteristiche che saranno fondamentali in un’esperienza come Pechino Express. Sarà per loro un’avventura che porterà le coppie a scoprire e talvolta ad affrontare abitudini, tradizioni, cibi e usanze locali, superando prove che chilometro dopo chilometro le condurranno fino al traguardo con la bandiera di “Pechino Express”, tappa dopo tappa verso la finalissima.

Un viaggio che per tutti sarà una continua scoperta, per gli occhi e per l’anima: l’esplorazione dei territori e la ricerca di ospitalità presso le popolazioni locali obbligheranno tutti i viaggiatori di Pechino Express a vivere secondo lo stile di vita locale e ad adattarsi a usanze impensabili, cosa che potrebbe anche far scoprire nuovi e imprevedibili aspetti di sé.

La novità di questa stagione è che le coppie non solo si muoveranno in autostop e affronteranno duri percorsi a piedi, ma dovranno anche attraversare il deserto in dromedario e saliranno su treni, trattori, barche.

Il fattore umano è un principio del format visto che le coppie il resto devono guadagnarselo contando sulla generosità e accoglienza delle persone locali che incontreranno durante il loro viaggio, oltre alla loro capacità di sopravvivenza.

Le difficoltà maggiore di quest’anno è quella sanitaria che hanno dovuto fronteggiare. Hanno fatto dei test alle persone che avrebbero ospitati le coppie in gara, creando delle microbolle di protezione perché l'obiettivo principale è che la situazione sanitaria non sfuggisse di mano tanto da impedire interazioni naturali con le persone del posto con cui interagiscono.

Tutto è stato organizzato con grande flessibilità, anche la rotta infatti è stata modificata a causa dei cambiamenti delle regole sulla Pandemia. “Abbiamo adottato tutte le precauzioni in vigore in Italia e nei posti visitati. Tutti noi abbiamo fatto i vaccini nel rispetto delle culture che incontriamo e della gene di cui siamo ospiti. Le persone del luogo già fanno un grande sforzo a ospitare in casa loro i concorrenti ci sarebbe solo mancato che qualcuno gli attaccasse qualcosa. Nessun concorrente è risultato positivo al Covid”.

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Le dieci coppie

Lungo la Rotta dei Sultani la gara si svilupperà con un forte spirito di competizione tra le eterogenee coppie in gara ma anche, in pieno stile “Pechino Express”, con l’enorme e impagabile stupore per la scoperta, con la gioia per la solidarietà (il premio finale è devoluto a sostegno di una ONG che opera con i suoi volontari nei paesi visitati da questa edizione) e con interazioni fortissime tra esseri umani, lontani tra loro per cultura e abitudini, capaci di collaborare e unirsi anche nelle condizioni più estreme.

Le dieci coppie che compongono il cast: Alex Schwazer e Bruno Fabbri sono “Gli Atletici”, Ciro e Giovambattista Ferrara “Padre e Figlio”, Barbascura X e Andrea Boscherini “Gli Scienziati”, Rita Rusic e Cristiano Di Luzio “I Fidanzatini”, Anna Ciati e Giulia Paglianiti “Le TikToker”, Victoria Cabello e Paride Vitale “I Pazzeschi”, Fru e Aurora Leone “Gli Sciacalli”, Nikita Pelizon e Helena Prestes “Italia-Brasile”, Bugo e Cristian Dondi “Gli Indipendenti” e Natasha Stefanenko e Sasha Sabbioni “Mamma e Figlia”.

I napoletani del cast: Ciro Ferrara e gli ‘Sciacalli’ Fru e Aurora Leone

Due tra le 10 coppie sono napoletane: padre e figlio formata da Ciro Ferrara e il figlio Giambattista e gli Sciacalli ossia Fru e Aurora Leone dei The Jackal.

La storia di Ciro Ferrara nel calcio italiano è nota a tutti ma, negli ultimi anni, dimostra di non disdegnare contesti diversi. In coppia con il figlio ventenne Giovambattista si fiondato in questa sfida tv mostrando anche una certa ironia: “Sono uscito dalla mia comfort zone. Siè catapultati in una dimensione dove nulla è già scritto senza supporti tecnologici, in un’epoca dove tutti sappiamo dove stiamo andando” spiega l’ex difensore del Napoli e della Juventus e aggiunge “Per me era importante fare questo viaggio con mio figlio Giovambattista per scoprire cosa sia il concetto dell’ignoto e dell’imprevisto che può capitare da un momento all’altro, capendo come superare le difficoltà che si incontrano in questo percorso con i pochi mezzi che abbiamo a disposizione. E’ un messaggio importante che ho voluto trasmettere a mio figlio”.

Ferrara è orgoglioso della tempra mostrata dal suo terzogenito “Mi è piaciuto mio figlio Giovi come ha affrontato i momenti di difficoltà. L’ho visto desideroso misurarsi in situazioni e contesti nuovi. Abbiamo cercato di sfruttare a pieno la possibilità di partecipare a Pechino Express”.

Questa esperienza ha rinforzato ancora di più la complicità con suo figlio Giovambattista, come spiega il ragazzo oggi studente universitario: “Mio padre è un grande mito per me, oltre a essere un grande papà. Ho conosciuto degli aspetti del suo carattere come la competitività e la sensibilità che ha trasmesso anche a me e per questo gli sono grato. Sono il più piccolo dei miei fratelli e vedo in lui un esempio. Questo viaggio è stato un percorso mentale perché eravamo fuori dalla nostra cornice familiare e le nostre comodità”.

Per i gli ‘sciacalli’ Aurora Leone e Fru raccontano nel loro modo scanzonato l’esperienza di Pechino Express.

Alla domanda chi ha supportato di più l’altro Aurora non ha dubbi: “Ovviamente io ho aiutato di più Fru anche se lui dirà il contrario. Pechino Express non ha messo a dura prova la nostra amicizia, anzi, è venuta fuori la sensibilità di Fru visto che ha basato il suo personaggio sullo l’odio verso la vita e le persone. Penso che con Pechino Express sarà finalmente smentito scoprendo che ha un cuore”.

Scherza la giovane comica originaria di Caserta che è stata arruolata dai The Jackal nel 2019 dopo la sua partecipazione a Italia’s Got Talent: “In viaggio ho portato un carillon che riproduceva la canzone Il Mondo, convinta che la musica fosse l’unico linguaggio universale. Inutile dire che non l’ho messo nello zaino perché dovevamo ottimizzare gli spazi”.

La Leone per un attimo si fa seria e dichiara che ciò che ricorderà sempre: “E’ la generosità delle persone che abbiamo incontrato nei vari luoghi che è stata davvero tanta”.

Gianluca Colucci in arte Fru dice che uno dei momenti più divertenti è stato: “Quando mi hanno preso il cellulare per non farmelo più usare per tutta la durata del programma. Non vedevo l’ora di fare una lunga pausa forzata. Una volta tornato, ovviamente, ho ricominciato a usarlo 23 ore su 24”.

Come Ciro Priello e Fabio Balsamo, nell’ultimo anno sta mostrando la sua versatilità cimentandosi in linguaggi televisivi diversi come dimostra la sua partecipazione nella prima edizione di LOL su Amazon Prime e la serie targata Netflix Generazione 56K.

Secondo Fru, quanto l’esperienza fatta con Pechino sollecita a lanciarsi in nuove avventure e ad alzare l’asticella? “Assolutamente sì, non vediamo l’ora di lanciarci in nuove avventure, ma non più con Aurora .Finalmente ci Pechino ci ha separato, anzi aprirò un duo con Giovambattista Ferrara. Scherzi a parte, alzare l’asticella è un concetto relativo, ovviamente ci sono produzioni più grandi rispetto ad altre, però, il mondo dell’intrattenimento adesso è talmente vario e omogeneo dove, secondo me, anche una campagna di storie e video su Instagram non sono così distanti da altre cose, almeno da un punto di vista espressivo e autoriale” .

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