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Mercoledì, 24 Aprile 2024
In giro con Antonia

In giro con Antonia

A cura di Antonia Fiorenzano

Andare in giro alla scoperta di ciò che accade incontrando personaggi e persone per raccontare storie, fatti e notizie dove non manca quel pizzico di curiosità. A cura di Antonia Fiorenzano

Martone presenta Nostalgia: "C'è bellezza nella Sanità"

Il regista con parte del cast ha presenziato alla proiezione del suo ultimo film, che vede Pierfrancesco Favino nel ruolo del protagonista

Dopo i nove minuti di applausi ricevuti al Festival di Cannes dove è stato presentato in concorso, Nostalgia di Mario Martone ritorna a casa, a Napoli. Al cinema Modernissimo il regista napoletano con l’attore Francesco Di Leva e alcuni componenti del cast ha incontrato una miriade di spettatori che sono corsi al cinema per vedere uno dei suoi più bei film che ha adattato dal romanzo postumo di Ermanno Rea. “Quando ho letto Nostalgia ho sentito un sentimento misterioso. Non è un film su Napoli ma su un quartiere molto complesso, il Rione Sanità. Urbanisticamente fatto da due labirinti come il labirinto interiore di Felice. Il labirinto è nevralgico nell'ultima scena sottolineando la fatalità degli eventi. Ho invitato gli attori e la troupe a immergersi nel quartiere come se fosse un labirinto e a non temere di perdersi” spiega Mario Martone “Mi hanno attratto gli archetipi dove c'è il mito, il western e l'aspetto sociale che è un lato concreto che rappresenta la realtà del quartiere rappresenta dal lavoro di don Antonio Loffredo”.

Favino in una storia d’amore e di amicizia

Nostalgia è una storia di amore e amicizia raccontata attraverso la storia di Felice Lasco che dopo 40 anni ritorna dal Medioriente per andare a trovare la madre. A darne corpo, voce e sangue è un immenso Pierfrancesco Favino. “Felice è un uomo che a 15 anni lascia la sua vita e ne ricomincia un'altra. È un personaggio pieno di sfumature, è morbido, sensibile. Ho preparato il personaggio più sulle emozioni che sul pensiero.  Durante le riprese ho avuto la libertà di lasciarmi guidare dai sentimenti e da Felice. È stato un film facile grazie a Mario e a un cast incredibile, ma difficile allo stesso tempo" racconta Favino, assente all’incontro su Napoli perché impegnato su un set a Milano “Tocca un nervo scoperto presente in tutti noi. Si è lasciato andare all'emotività senza retro pensieri” Pierfrancesco Favino ha fatto un grande lavoro linguistico dove recita metà napoletano e metà in arabo. Il suo Felice è un uomo che ha quasi dimenticato la sua lingua madre. Inizialmente sradicato dalla sua città di origine, da quel Rione dove tutto sembra essere inamovibile.

È un uomo che ha anche abbracciato un’altra fede religiosa, ma quel ritorno che dovrebbe essere temporaneo alle sue radici lo risucchia in un vortice di ricordi e di nostalgia che, lentamente, lo fa ricongiungere con una parte di sé dalla quale da ragazzino è scappato schiacciato dal segreto che, condivide con il suo migliore amico della sua infanzia, Oreste (Tommaso Ragno), che nel frattempo è diventato lo spietato boss del Rione. Un cambiamento che avviene per gradi, raccontato nei piccoli dettagli, lasciandosi anche travolgere dall'energia e volontà di migliorare le cose della comunità che vuole salvare e dare nuovo futuro al quartiere rappresentata dall’esercito buono del Rione Sanità guidato dal determinato e tenace Don Luigi Riga e i suoi ragazzi, interpretato da Francesco Di Leva, alter ego perfetto di padre Loffredo. Felice espia, si perdona per fare pace con un'altra parte di sé pronto a ricominciare una terza vita pronto nella sua terra di origine.

Il ritorno alle origini

“Mi affascinava l’idea di fare un film non in una città ma in un quartiere, come se si trattasse di una scacchiera, e così in Nostalgia non appaiono strade, case o persone che non siano del Rione Sanità, un’enclave di Napoli distante dal mare. Tutto viene inghiottito dal quartiere, gli anni così distanti di cui si racconta, il Medioriente dove era finito il protagonista, i sogni, le sfide, le colpe. Macchina da presa in spalla, abbiamo cominciato a percorrere le strade come se si trattasse di cinema del reale” dichiara Mario Martone “ Il mio realismo è molto concreto nel senso che tutte le persone che appaiono nel film non sono attori ma persone del quartiere che abbiano coinvolto. L'abbiamo prese dalla strada”. Un film dal taglio autoriale che ricorda le origini di Martone con una regia asciutta, minimalista. In fondo, anche Martone ritorna a casa nonostante avesse girato a Napoli gli ultimi film. E’ una pellicola sentita in cui lui è dentro in ogni sua fibra. Conosce e si è immerso nella materia come dimostrano le scene in cui Felice è con sua madre, scene toccante dove Martone mette tanto anche della sua emotività e delle sue perdite più intime. C'è tanto di personale e dei suoi ricordi familiari anche nel caratterizzare alcuni personaggi.

Il Rione Sanità, l’altro protagonista del film

Nostalgia è una potente anatomia delle sfumature e delle contraddizioni dell'animo umano che si intrecciano con quelle di un quartiere: il Rione Sanità. Si mette in scena questo magma caratterizzato da chi è immerso da quella parte di Napoli dalla sua bellezza e i suoi problemi, da chi cerca di migliorare facendo emergere la parte buona e poi c'è chi la conosce ma al tempo stesso ne è sradicato da non riuscire più a capire perché si resta radicati in quel nichilismo che sembra essere eterno. Secondo Pierfrancesco Favino: “Il Rione Sanità è un altro personaggio del film. Il Rione Sanità ha un vero e proprio carattere forte cosa indispensabile per entrare nella dimensione di Nostalgia”.

I luoghi della sanità sono gli altri protagonisti del film mostrando le loro tante nuance simili a quelle dei personaggi scorticati, crudeli ma anche accoglienti, resilienti e volenterosi per far nascere il bello e le opportunità in luoghi dove tutto sembra inamovibile e disperato. Sono indispensabili per entrare nella dimensione del film. Il Cimitero delle Fontanelle, Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, Basilica di Santa Maria della Sanità, mercato del Borgo Vergini, Salita Capodimonte, Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”, sono location eccezionali che hanno aiutato il pubblico internazionale del Festivla Cannes a entrare e, forse, comprendere nelle atmosfere di Nostalgia.

La scelta dei luoghi è stato un lavoro meticoloso fatto con il supporto della Film Commission Regione Campania che ha dato anche un contributo alla realizzazione del film con il Piano Cinema. Poi c’è stata la gente del Rione Sanità che ha accolto cast e troupe a 360 gradi durante le riprese, dove ognuno ha voluto dare una mano per facilitare la lavorazione.

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