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In giro con Antonia

In giro con Antonia

A cura di Antonia Fiorenzano

Andare in giro alla scoperta di ciò che accade incontrando personaggi e persone per raccontare storie, fatti e notizie dove non manca quel pizzico di curiosità. A cura di Antonia Fiorenzano

Pina Turco: “Il mio sogno è interpretare un personaggio come Sue Ellen di Dallas”

Videointervista all’attrice napoletana protagonista insieme a Valeria Golino di Fortuna, film per il quale hanno entrambe ricevuto le candidature ai Nastri D’Argento. La pellicola ha rischiato di essere ritirata proprio il giorno dell’uscita

E’ contenta Pina Turco della candidatura ai Nastri d’Argento come miglior attrice non protagonista per Fortuna, opera prima del regista Nicolangelo Gelormini che la vede accanto a Valeria Golino (anche lei candidata ai Nastri per il film come miglior protagonista) e la piccola Cristina Magnotti, una favola nera a metà tra il thriller psicologico e il metafisico ispirata alla vicenda di Fortuna Loffredo, la bambina scaraventata dal terrazzo per essersi ribellata ai ripetuti abusi di un vicino, un fatto di cronaca che nel 2014 ha avuto un grosso impatto.

Apprezzata anche dalla critica internazionale che a unanimità considera il debutto di Gelormini un esordio eccellente, Fortuna è una pellicola immaginifica in cui tutto è evocato per realizzare un film necessario sostenuto da Save The Children proprio perché decontestualizza la storia di Fortuna per fare capire che ciò può accadere ovunque. Sia per Valeria Golino che per Pina Turco proprio la scelta della dimensione surreale che impedisce ogni avvicinamento alla vera storia in cui la bambina è sublimata per riscattarla dalla crudeltà, sono stati elementi fondamentali per farle aderire a questo film. Entrambe hanno voluto partecipare a questo film coraggioso per essere un’opera prima, non per raccontare una doverosa verità, anzi semmai questo sarebbe stato un deterrente, ma proprio per il modo in cui la vicenda è raccontata, lontana da essere la ricostruzione per un film di inchiesta. Nonostante sia una libera reinterpretazione sganciato dalla realtà dei fatti in cui, come ha dichiarato Gelormini, non sono rappresentati i veri personaggi della vicenda, la famiglia Loffredo tenta di bloccare la distribuzione del film.

L’uscita di Fortuna nelle sale è stata in bilico fino alla fine: proprio nel primo giorno della visione del film nei cinema il giudice Valeria Rosetti della prima sezione civile del Tribunale di Napoli ha reso nota la sua decisione sulla richiesta di blocco del film dietro l’istanza presentata dall’avvocato Angelo Pisani e dal padre della piccola Fortuna, Pietro Loffredo. La decisione del giudice dà il via libera all’arrivo al cinema del film considerandolo opera di fantasia liberamente ispirata a fatti reali di interesse collettivo: “priva di intento speculativo di sfruttamento dell’immagine o del trattamento di dati personali quali il nome e l’identità dei protagonisti o lesiva del diritto all’onore e alla reputazione ed incarna piuttosto la volontà dell’autore di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delicato dell’infanzia violata, senza esprimere alcun giudizio negativo sulla incolpevole vittima di abusi sessuali e sui familiari”.

Il doppio ruolo

In Fortuna il tema del doppio è essenziale dove ruoli e situazioni si ribaltano costantemente: dalla struttura in due atti, alle inquadrature spaccate a metà che a volte è fatta anche per dare la visione della bambina, al racconto della realtà riflessa nel mondo interiore di Fortuna. Doppie sono le interpretazioni di Valeria Golino e Pina Turco che si alternano nei ruoli Rita, la madre della bambina e Gina, la sua psicologa. “I nostri personaggi sono stati concepiti anche in fase di scrittura quasi come fossero un’unica cosa, sia io che Valeria lo abbiamo entrambe vissuto proprio come un personaggio unico” racconta Pina Turco.

Della stessa idea è Valeria Golino: “Siamo praticamente speculari. Ognuna di noi porta dei sentimenti nei ruoli: io sono più accogliente, il mio personaggio lo è. Però sono anche inadeguata. Pina invece ha un ruolo più di rottura e di tensione. In ogni caso eravamo spaesate, una sensazione che voleva il regista”. Due donne antitetiche che entrano nei loro doppi ruoli in maniera totalmente contrapposto. La Golino sia nei panni di mamma Rita che della psicologa Gina è dolce, amorevole e protettiva, la figura materna che tutti i bambini vorrebbero avere, mentre la Turco nell’interpretare Rita e Gina è disturbante: fredda, anaffettiva, aspra. Irrita fortemente, sia come psicologa che come madre. E’ una donna che graffia, spezzata, a volte, lo dimostra anche fisicamente. Aggressiva ma debole e questo la rende più umana.

Pina Turco volto del nuovo cinema d’autore italiano

In Fortuna, Pina Turco costruisce un ritratto di due donne diametralmente opposti a lei che è solare e accogliente, con una buona dose di senso dello humour che viene fuori durante la nostra chiacchierata su ZOOM. E’ stato un anno intenso per lei segnato da due successi televisivi: la serie La Fuggitiva con Vittoria Puccini e l’adattamento filmico di Natale in Casa Cupiello accanto a Sergio Castellitto diretta dal marito, il regista Edoardo De Angelis.. Tra qualche giorno sarà di nuovo sul set in Calabria per girare Una Femmina, liberamente tratto dal libro di Lirio Abbate, Fimmine Ribelli, un altro ruolo che sulla carta si prospetta complicato.. Diventata nota per la serie Gomorra, è approdata al cinema d’autore protagonista di film come La Parrucchiera e Il Vizio della speranza, ma nel giro di pochi anni si è imposta anche come sceneggiatrice collaborando in molti progetti autoriali. E’ una delle attrici del nuovo cinema italiano, diventata anche il volto simbolo delle produzioni di autori che giocano con il surreale, insolito per il nostro Paese dove al centro ci sono donne forti, disperate e drammaticamente spietate.

L’attrice napoletana ha scelto prevalentemente storie complesse con un cast prettamente al femminile. “Molti attori ambiscono a lavori che siano sempre diversi, ritenendolo un valore aggiunto. Io, invece, parto da un altro presupposto, io devo riuscire a dare qualcosa al personaggio. Ogni personaggio passa al vaglio e quando penso che solo io posso riuscire a dargli determinate caratteristiche e quindi posso arricchirlo e sento che potrei farlo veramente bene, accetto. Faccio personaggi che antropologicamente conosco, ai quali sono certa che riesco a dare qualcosa di personale e di intimo. ” spiega Pina Turco “Cerco di evitare i personaggi che potrebbe interpretare qualsiasi attrice. Non lo dico per presunzione ma è una questione di pelle. Alla fine, mi capitano quelli più sfasciati che poi secondo me sono anche i più belli di tutti cinematograficamente parlando”. Alla domanda se c’è un ruolo che desidererebbe interpretare per una bella virata, Pina non ha nessuna esitazione: “Io sono cresciuta con le telenovele e i telefilm degli anni 80 e 90 e il mio sogno nel cassetto sarebbe interpretare una Topazio o una Sue Ellen di Dallas, personaggi di grana, 100% cafoni. In quel caso sarei veramente felice, ma proprio tanto”.

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