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In giro con Antonia

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A cura di Antonia Fiorenzano

Andare in giro alla scoperta di ciò che accade incontrando personaggi e persone per raccontare storie, fatti e notizie dove non manca quel pizzico di curiosità. A cura di Antonia Fiorenzano

Luigi Lo Cascio e Gianni Amelio a Napoli per il successo de Il Signore delle Formiche – Video

Interviste al regista e ai suoi protagonisti che incontrano il pubblico napoletano per festeggiare anche il primo posto al box office del film che evoca l’ingiusta vicenda giudiziaria del drammaturgo Aldo Braibanti

«Vorrei che il mio film desse coraggio a chi non lo può ancora avere. A un’insegnate omosessuale di provincia, a chi ha paura perché altrimenti perderebbe il posto di lavoro, vedendo i genitori dei suoli alunni ritirarli da scuola. Vorrei che questa persona fosse aiutata dal film, che alzasse la testa, avesse il coraggio, combattesse per i propri diritti»

Gianni Amelio esordisce con queste parole l’incontro con l'affollatissima sala del Modernissimo per presentare anche a Napoli insieme al suo protagonista, Luigi Lo Cascio Il Signore delle Formiche, film che ricostruisce il processo al drammaturgo e poeta Aldo Braibanti accusato nel 1968 di plagio di aver sottomesso alla sua volontà, fisicamente e psicologicamente, un suo studente più giovane. Il reato di plagio è stato eliminato negli anni ‘80 ma è una storia ancora attualissima, capace di parlare di intolleranza e chiusura. Coprotagonisti insieme a Luigi Lo Cascio ci sono Elio Germano, Sara Serraiocco e il bravissimo Leonardo Maltese, il quale interpreta Ettore, il giovane con cui  Braibanti ha una relazione, vera vittima di tutta questa vicenda essendo portato in manicomio per essere ‘guarito’ dall’omosessualità con trattamenti di elettro shock.

Dopo essere stato in concorso all’ultima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Il Signore delle Formiche ha iniziato il suo viaggio nei cinema e merito anche di un efficace passa parola il film è da circa due settimane in vetta al box office tanto da aumentare il numero delle sale cinematografiche in sui è proiettato il film.

La storia di Aldo Braibanti e della sua ingiusta accusa di reato in quell’Italia che stava iniziando a respirare i venti del ‘68 con le sue contraddizioni e ipocrisie, incuriosisce e commuove gli spettatori, cosa non affatto scontata visto che  Braibanti è un autore di nicchia, poco conosciuto dalla massa.

Non c’è colpevole perché non c’è reato

In tempi in cui c’è una certa apertura sociale, nonostante la paura e l’ostilità verso chi è definito, inappropriatamente, diverso si potrebbe far fatica a trovare una logica in quel processo che alla fine degli anni ‘60 fece scalpore, anche per l’assurdità di trovare un colpevole laddove non c’è reato. E’ qui che Amelio batte. 

Pur realizzando un film delicato, non risparmia momenti, dialoghi e arringhe che arrivano agli spettatori come pugni allo stomaco. Violenza, ottusità, discriminazione verso un amore e una complicità che in quegli anni erano considerati mali assoluti e che oggi, con le altre vesti, si addita e si condanna. 
Per questo Il Signore delle Formiche  è attuale e coinvolge il pubblico che, di giorno in giorno, aumenta sempre di più. 

Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse”.  Cose che oggi sono lontane anni luce tanto essere considerate impensabili, eppure, il film mira a essere un manifesto di coraggio e un monito perché per Amelio: “Lo spettatore si potrà domandare: come è stato possibile, come è potuto succedere? Anche se in apparenza oggi non ci si scandalizza più di niente, l’odissea di Braibanti è di quelle che sanno d’inquisizione, e ne abbiamo le prove ogni giorno. Perché nella sostanza non è cambiato molto. Dietro una facciata permissiva, i pregiudizi esistono e resistono ancora, generando odio e disprezzo per ogni “irregolare”.

Un cast gigantesco

Il Signore delle Formiche non ritrae Aldo Braibanti come una vittima. Anzi, viene raccontato nei suoi aspetti più spigolosi e più duri del suo carattere.
Artisti come Carmelo Bene l’hanno considerato un maestro e un genio assoluto. Lui è stato tra i drammaturghi che ha portato l’avanguardia nel teatro italiano, ma lui ha sempre rifiutato la fama e la notorietà, quasi come se essere capito fosse l’ultimo dei suoi obiettivi, tanto che a oggi sono in pochi a conoscere i suoi scritti.

Lati che spiccano tanto nel film grazie anche a Luigi Lo Cascio che dà corpo, voce e, anche, anima sullo schermo a Braibanti. Per interpretarlo si è preparato attraverso le sue opere: “Pur essendomi formato all’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico e venendo dal teatro, mi rammarico molto di non aver conosciuto prima il lavoro fatto da Aldo” racconta Lo Cascio durante la nostra intervista: “C'è stata nei suoi confronti una dimenticanza strana, ha inventato il teatro di avanguardia, è il primo a Roma a cominciare quella stagione, dove ci sono tutti. Era scrittore e filosofo con pensieri soprattutto adesso da ascoltare, è stato uno dei primi a parlare di ecologia, un artista totale e uno scienziato, mirmecologo.  Mi spiace non averlo conosciuto e incontrato quando c'era ancora, è morto nel 2014 a novant'anni, tra le difficoltà economiche. Spero che ci sia un ritorno di considerazione per la sua opera”.

La forza del film è il cast. Accanto a Lo Cascio, ci sono Elio Germano che interpreta Ennio, il cronista de L’Unità che è l’unico, insieme agli intellettuali di sinistra, a sostenere Braibanti affrontando censure e sospetti al suo giornale e Sara Serraiocco.

A spiccare però è un giovane talento, quello di Leonardo Maltese, definito da Gianni Amelio “Il Miracolo del film”. 
Anche lui è stato a Napoli con Amelio e Lo Cascio per promuovere il film e l’attenzione e tutta su di lui e a come ha dato vittima a Ettore vera vittima di tutta questa vicenda come dimostrano i primi piani stretti su di lui. Al Festival di Venezia tutti hanno parlato della sua interpretazione tanto da destare scalpore l’assenza di un premio. Ne sentiremo parlare ancora di lui essendo stato scelto anche da Marco Bellocchio per il suo prossimo film attualmente in lavorazione.

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