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In giro con Antonia

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A cura di Antonia Fiorenzano

Andare in giro alla scoperta di ciò che accade incontrando personaggi e persone per raccontare storie, fatti e notizie dove non manca quel pizzico di curiosità. A cura di Antonia Fiorenzano

Musica

Tutti pazzi per il duo Ebbanesis

Intervista a Viviana Cangiano e Serenza Pisa che nel 2017 creato l’irresistibile duo diventato un fenomeno della rete per gli interessanti adattamenti in napoletano di celebri canzoni pop e rock. Venerdì il live al Foqus

Il duo Ebbanesis è un fenomeno web, ma che riesce a coinvolgere centinaia e centinaia di persone anche ai live. Due voci, quella di Viviana Cangiano e Serena Pisa, e una chitarra, che, nel giugno del 2017, cominciano ad apparire su Facebook con originali rivisitazioni di classici della canzone napoletana ma anche celebri brani rock cantati in dialetto: è il caso di Carmela, che ha superato le 400.000 visualizzazioni e soprattutto Bohemian Rhapsody dei Queen, che ne ha registrato oltre 2.000.000, diventando un autentico caso mediatico. La stessa pagina delle Ebbanesis è seguita da oltre 150.000 followers da ogni parte del mondo.

Richieste per concerti arrivano dall’Italia ma anche dalla Francia, dalla Germania, dalla Russia e dagli Emirati Arabi. In questi Paesi esteri le Ebbanesis si sono esibite con successo nelle città di Santa Lucia in Corsica, Monaco di Baviera, Mosca e Riyad, dove per la prima volta due donne europee sono salite su un palco per una performance pubblica.

Il 24 gennaio 2020 Soundfly pubblica il loro secondo album Transleit, dal titolo del loro nuovo spettacolo, un sunto della loro maestria e del loro repertorio, registrato nell'Auditorium Novecento di Napoli. Massimo Ranieri le ha volute ospiti fisse nel programma “Qui e adesso” per le quattro puntate in onda su Rai Tre dove hanno interagito con Arturo Brachetti in una magica rappresentazione di suoni e immagini.

Con Transleit venerdì 25 marzo Viviana e Serena apriranno Napoli Unplugged, rassegna di musica d’autore, organizzata dall'Associazione Culturale Brodo che si svolgerà̀ alla Corte dell'Arte della Fondazione FOQUS.

Mandano in visibilio i fan storici e appassionano chi le vede esibirsi per la prima volta, merito della loro spontaneità e della loro capacità di tenere viva la scena riuscendo a creare un buon feeling con il pubblico. Serena e Viviana non solo hanno alle spalle una solida preparazione musicale ma soprattutto teatrali essendo anche attrici.

Separatamente, hanno recitato in molte produzioni e con registi di successo. Per i tanti che hanno visto È stata la mando di Dio, il film di Paolo Sorrentino che domenica potrebbe conquistare l’Oscar come miglior film internazionale, ricorderanno Viviana Cangiano nel ruolo della sorella più giovane del padre di Fabietto, interpretato da Toni Servillo.

L’ Intervista

Viviana e Serena, partiamo dalle origini: ma da quanto tempo meditavate sul vostro progetto artistico che avete lanciato 6 anni fa sui social?

“In realtà è successo per caso. Un giorno in macchina cantiamo, in versione swing, Reginella e abbiamo deciso di registrarla per pubblicarla sui nostri rispettivi profili. Realizziamo alcuni video, finché degli amichi ci consigliano di aprire una pagina su Facebook per postarli. La pagina è chiamata ‘Viviana e Serena’ proprio perché, all’inizio, non avevamo un progetto musicale preciso e di quello che avremmo voluto fare insieme. Man mano, hanno iniziato ad accorgersi di noi e a chiamarci per esibirci. Il repertorio l’abbiamo creato strada facendo…”

Da quanto vi conoscete e avete iniziato a lavorare insieme?

“Frequentavamo lo stesso liceo ma in sezioni diverse. Ci conoscevamo di vista. Circa 10 anni fa, ci siamo conosciute sul lavoro facendo degli spettacoli teatrali e musicali da scritturate. Poi nel 2017 è nato il nostro duo”.

Come può venire in mente di tradurre in napoletano Bohemian Rhapsody e Michael Jackson? 

“La versione napoletana di Bohemian Rhapsody è nata dopo aver visto il film. Era gennaio avevamo appena fatto un concerto. Viviana, all’improvviso lancia l’idea di farla. Un’idea folle, dove ci avrebbero potuto massacrare sui social. In quel periodo eravamo impegnate in tournée in città diverse e tutte le sere ci sentivamo al telefono per tradurla. Il più grande cruccio è stato adattare per una sola chitarra un brano così ricco come Bohemian Rhapsody. I dubbi li abbiamo avuti fino all’ultimo. Alla fine l’abbiamo terminata nel giro di due settimane, l’abbiamo registrata ed è stato il video più virale della nostra pagina. Ancora oggi è la più richiesta ai concerti. Mentre tradurre Michael Jackson nasce dal desiderio di Serena di omaggiarlo visto che è tra i suoi artisti preferiti. Traducendo Billy Jean ci siamo divertite a farla seguendo il nostro brio perché ci siamo rese conto che la storia non era troppo lontana a quella delle sceneggiate”

Il 25 marzo sarete al FOQUS cosa proponete del vostro album e progetto Translet? 

“Ci saranno sia le canzoni del disco che quelle pubblicate sui social. Inoltre ci saranno anche le cover in napoletano. Il nostro progetto si divide in due macro gruppi. I primi due anni, dove ci si siamo dedicate alla rielaborazione di quei pezzi in napoletano che amavamo sopra ogni cosa. Invece, i successivi tre anni, rientrano le nostre traduzioni dove ci divertiamo, non solo a tradurre, ma anche a contestualizzare le canzoni legandole ancora di più a Napoli e alle sue tradizioni. Un esempio di questo tipo di lavoro è Attenti a Lupo cantata da Lucio Dalla”.

Avete un ricordo molto intenso di quando Tosca vi ha chiamato nel suo programma in streaming legato all'adattamento della sua canzone di Sanremo 2020. Qual è un altro ricordo emozionante che non solo vi ha soddisfatto ma anche divertito in questi ultimi anni? 

“Era marzo 2021 quando siamo state chiamate a partecipare in questo programma con Tosca venivamo da un anno di chiusure e il nostro lavoro si era totalmente fermato a causa della pandemia. Si facevano solo piccole cose in streaming senza il pubblico, la cosa più importante per chiunque sia un performer perché hai bisogno di un feedback immediato. Durante le prove, il giorno prima della registrazione le diciamo, anche con un certo timore, che abbiamo la traduzione di ‘Ho amato tutto’ canzone che lei aveva portato a Sanremo. Mentre gliela facciamo sentire, Tosca scoppia a piangere e decide di utilizzarla nel finale della puntata. Un altro ricordo emozionante che ci ha anche divertito molto risale al 2018. In quell’occasione siamo state chiamate a Mosca per un concerto. In genere, tra un pezzo e l’altro, proponiamo le nostre gag e abbiamo deciso di farlo anche a Mosca anche se il pubblico non le avrebbe capite, perché il napoletano si fa sempre capire ovunque. Abbiamo fatto lo spettacolo nella nostra lingua con un interprete, nostro fan, che traduceva in tempo reale. La cosa più divertente è stato vedere che il pubblico di moscovita cantava con noi il nostro adattamento di Ragione e Sentimento di Maria Nazionale. La conoscevano a memoria. È stato assurdo!”

Translet è uscito nel 2020 nell'anno della pandemia. Quali saranno i prossimi passi? Magari potrebbe esserci anche la recitazione visto che emerge la vostra passione e formazione per il teatro nei vostri live?

“Questo 2022 sarà pieno di belle cose: stiamo anche lavorando a un nuovo inedito. A breve pubblicheremo anche il videoclip che ha un sapore diverso rispetto alle cose fatte fino adesso sia sul web che sul palco. Dovrebbe uscire ad aprile. Incrociamo le dita”

Magari potrebbe esserci anche la recitazione visto che emerge la vostra passione e formazione per il teatro nei vostri live?

“Abbiamo già recitato singolarmente. Insieme, però, abbiamo sperimentato la recitazione in Così fan tutte, liberamente tratto da Mozart dirette da Mario Tronco, direttore artistico e musicale dell’Orchestra di Piazza Vittorio di Roma. Tronco ci ha scelte per interpretare Dorabella e Fiordiligi. La particolarità dello spettacolo è che anche gli altri personaggi sono interpretati solo da noi due sia nella parte operistica-musicale che in quella teatrale. L’abbiamo portato al NEST dove siamo state fino ai primi di gennaio e sicuramente lo porteremo anche in tournée nella stagione 2022-2023. Non vediamo l’ora di portare di nuovo in scena questo spettacolo che ci vedrà anche come attrici.”

Viviana, tu hai già avuto un’esperienza al cinema un È stata la mano di Dio dove interpreti una delle sorelle di Toni Servillo. Com'è andata con Sorrentino quando ti ha scelta? 

“Quando Paolo Sorrentino mi ha scelto è stato tra i momenti indimenticabili della mia vita. Durante il secondo provino lui è stato presente vedendomi attraverso il monitor di una videocamera. Quando finito ha esclamato: ‘Presa!’. È stato bellissimo, di solito ai provini non si ha una risposta così immediata, tanto meno, comunicata direttamente dai registi con questa decisione. Se poi a comunicarlo direttamente è Paolo Sorrentino l’emozione è tripla”

Viviana, Ci regali anche un ricordo di quel set? 

“Per quanto mi riguarda, anche se in alcuni momenti faticoso, raccoglie momenti divertenti. In particolare, ricordo il mio primo giorno di riprese. Sono stata emozionatissima perché per me era il primo ciak con Sorrentino. Siamo su un gommone che ci portava dal campo base al set che era tutto in acqua. Il set è stato tutto galleggiante. Tendenzialmente non soffro di mal di mare, ma non sono mai stata un’intera giornata ferma in acqua. Dopo la prima mezz’ora inizio a non stare bene. Arriva il momento in cui tocca a me andare sul set per girare. Paolo mi viene a prendere su un piccolo gommone. Facciamo questo piccolo tragitto insieme. Io ero imbarazzatissima perché stavo male proprio il mio primo giorno. Lui si è preoccupato per capire cosa avessi. Si batte il primo ciak e io invece di recitare, vomito in mare. È stato imbarazzante ma, a ripensarci, è stato anche divertente visto che davanti a me c’era il cast, la troupe, Servillo e Paolo Sorrentino. A fine giornata, Paolo è stato molto carino con me per tirarmi su di morale. C’è stato però anche un momento molto toccante. L’atmosfera è stata totalmente diversa triste ma intensa. Si tratta del giorno in cui abbiamo girato il funerale dei genitori di Fabietto. È stato difficile ricreare quel momento così doloroso, inoltre, il luogo dove abbiamo girato era molto stretto, poco agevole. C’era poca possibilità di concentrazione, ma vedere Paolo così emozionato ci ha aiutato molto”

Salutiamoci con un auspicio: qual è il più grande desiderio per la carriera delle Ebbanesis? 

“Un sogno nel cassetto è Sanremo che sembra una cosa impossibile. Sogniamo soprattutto scendere le scale dell’Ariston. Ma Viviana è pigra. Odia salire e scendere le scale. Ci dovremmo inventare un ascensore a Sanremo per raggiungere il palcoscenico. Poi, immaginiamo anche di fare un film insieme”.

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