rotate-mobile
Il caffè sospetto

Il caffè sospetto

A cura di Emiliano Dario Esposito

Tiktok, all'Umberto fingono di sniffare cocaina in classe: il problema è nostro, non dei ragazzi

Ancora una volta reprimere e punire sono le uniche soluzione che riusciamo a fornire al disagio dei più giovani

Che ci sia una questione aperta e da affrontare con i ragazzi in età scolastica, a Napoli come in tutto il paese, è cosa evidente. Che però il video goliardico e un po' di cattivo gusto girato in una classe dell'Umberto (in cui in particolare una studentessa finge di sniffare cocaina) sia diventato un caso, con tanto di reprimende e condanne benpensanti, permetteteci di dirlo: è un po' patetico.

Patetico perché denota la solita retorica del punire e reprimere, del condannare, del non sforzarsi di capire. Dell'elevare il muro del “noi siamo dalla parte giusta, voi ragazzi siete dalla parte sbagliata”. Una parte giusta che però risolverebbe il disagio dei giovani non sforzandosi di comprendere come mai un vip assuntore di cocaina viene (eventualmente) da loro considerato tutto sommato cool, ma chiudendoli in casa o in classe.

I giovani dal canto loro, sono gli stessi che postano “oggetti mediatici” vuoti su Tiktok o Instagram, che nel weekend bevono (spesso) fino all'eccesso in bar del centro storico dove non gli si potrebbe per legge vendere alcolici. Perché? Non perché si tratti di persone malsane o stupide, ma perché posizionate ai margini di una società che non fa alcuno sforzo né per comprenderli né per dar loro spazio. L'ordinanza anti-movida della giunta Manfredi è un ottimo esempio di questa politica repressiva un po' ancien régime: nel chiudere tutto, anche con una punta di biasimo, il testo parlava (abbastanza inquietantemente a dire il vero) di sottoporre i più giovani ad una vera e propria “rieducazione all'uso del tempo libero”. Ebbene, ad oggi non si è capito quale sia la proposta alternativa. Cosa si dà a questi ragazzi da fare, quali spazi, quali occupazioni? Devono leggere I Promessi Sposi nel weekend, dopo due anni di pandemia?

Intanto l'Ufficio Scolastico regionale, a proposito della vicenda Umberto, assicura che “su fatti del genere dovranno essere presi dei provvedimenti seri” e la classe protagonista della clip è stata spostata di fianco alla presidenza, probabilmente per tenerla maggiormente sotto controllo. Insomma: prevenire, reprimere e punire. Perfetto, no?

Si parla di

Tiktok, all'Umberto fingono di sniffare cocaina in classe: il problema è nostro, non dei ragazzi

NapoliToday è in caricamento