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Il caffè sospetto

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A cura di Emiliano Dario Esposito

Concorsone Regione, le polemiche: tra sessioni fortunate e "singolari" statistiche

Alcune singolari occorrenze statistiche fanno pensare che i test somministrati ai candidati non fossero tutti della stessa difficoltà. E non solo

Era prevedibile che il “concorsone” della Regione Campania generasse polemiche. Bandi continuamente rinviati, soltanto 2175 posti a disposizione dei 10mila inizialmente annunciati da De Luca, ritardi nella correzione degli elaborati.

Ma è soprattutto a risultati pubblicati che sono nate perplessità e qualche protesta, soprattutto sui gruppi social popolati da parte degli oltre 140mila partecipanti (su 300mila iscritti).
Oltre a sospetti evidentemente eccessivi – c'è persino qualcuno che pensa il suo test non sia neanche stato visionato – alcune evidenze fanno pensare. Soprattutto dal punto di vista statistico.

Gli elenchi degli ammessi per i concorsi categoria C

Gli elenchi degli ammessi per i concorsi categoria D

Sessioni fortunate” e “andamenti parabolici”

Facciamo qualche esempio. La mattina del 9 settembre, tra i banchi dei partecipanti alle preselettive, sedevano 228 persone tra quelle che alla fine sarebbero state ammesse alla seconda prova per il profilo AMC (istrutture amministrativo). Nei nove giorni successivi ne sarebbero passati nella stessa categoria (attenzione, in totale) 224, cioè quattro in meno rispetto alla sola sessione mattutina del 9.

In assoluto, la sessione più “fortunata” per i concorsi C è proprio quella del 9 settembre alle ore 8. Giorno in cui per il profilo CIC (istruttore comunicazione e informazione – soglia d'ingresso altissima, la più alta, punteggio 62.35), addirittura sedevano nei padiglioni della Mostra d'Oltremare il 31% di quelli che sarebbero stati ammessi alla seconda prova, cioè 25 persone su 81. Indovinate invece quante persone sono passate dal 13 al 16 settembre, considerando sia le sessioni mattutine che quelle pomeridiane? Zero. Nessuna.

Un'altra particolarità, forse ancora più singolare rispetto a quella delle “sessioni fortunate” (quella del 3/9 alle 15, del 4/9 alle 8, del 5/9 alle 8, del 9/9 alle 8), è che queste sono tutte concentrate nella prima metà dei 13 giorni di selezioni. Un andamento parabolico decrescente – si fa per dire – che fa aggrottare le sopracciglia alle leggi del caso.

L'unica (?) possibile spiegazione

Ci siamo soffermati sui concorsi della categoria C, ma le preselettive della D mostrano le stesse caratteristiche incomprensibili. Qual è la spiegazione per le “sessioni fortunate”? Di certo i risultati non sono il (quasi) lombrosiano frutto di un incrocio tra capacità di studio/apprendimento e cognome dei partecipanti. Piuttosto, semplicemente, in alcune giornate i test erano evidentemente e sensibilmente più semplici. Stranamente – e lo diciamo senza lanciare accuse, ma di certo sorpresi – giornate cadute soprattutto all'inizio delle selezioni.

Già qui però ci sarebbe da chiedersi il Formez come compili i suoi test. Esiste un coefficiente di difficoltà per gruppi di domande? Le prove sono costruite in modo che di volta in volta il totale dei “coefficienti” di cui sopra sia costante? Oppure stiamo parlando di quesiti che vengono associati tra loro nei questionari in modo casuale?

Il vero paradosso del “concorsone”, però, è un altro. Ed era chiaro a tutti fin dal principio. I candidati con cognomi vicini si sottoponevano allo stesso test di altri che, però, partecipavano a concorsi diversi. Il tutto mentre, al contrario, ai loro concorrenti reali sarebbero capitati (prima o dopo) test differenti. Ha senso un'organizzazione simile, foriera quasi giocoforza di ingiustizie? Non si poteva concorrere suddividendo, anziché in ordine alfabetico, per i diversi profili del concorso?

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