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Il caffè sospetto

Il caffè sospetto

A cura di Emiliano Dario Esposito

Inchiesta Tony Colombo al Plebiscito: comunque vada un insuccesso

Flash mob o concerto, Comune consapevole o no di quanto sarebbe accaduto, ci sono aspetti davvero poco confortanti riguardo ciò che è emerso su quella serata dello scorso 26 marzo

Momento singolare quello in cui l'opinione pubblica cittadina si polarizza. Improvvisati sceriffi del senso civico da un lato, difensori della napoletanità tout court (errori e peculiarità comprese) dall'altro. Tutto diventa ancora più confuso nel caso di cortocircuiti generati da vicende come quella dell'inchiesta sul concerto (flash mob?) di Tony Colombo al Plebiscito: gli stessi neomelodici sui quali c'è ben poco da scherzare se sei un produttore di merendine, sono onta se fanno un corteo su corso Secondigliano o un concerto non proprio autorizzato nella piazza simbolo della città.

Ma colpisce più la realtà che i post social che la riguardano. Ci sono aspetti davvero poco confortanti in quanto è emerso su quella serata al Plebiscito. La magistratura farà le sue indagini, e al momento abbiamo una ricostruzione – ipotizzata dagli inquirenti – tutta da verificare. Eppure delle due l'una: o l'amministrazione cittadina ha autorizzato con coscienza una manifestazione inautorizzabile, oppure è stata assolutamente incapace di monitorare un luogo simbolo (a pochi metri dalla Prefettura) per un'intera giornata.

Tony e Tina in Piazza del Plebiscito (De Cristofaro)

La Treccani definisce così il flash mob, cioè la manifestazione che il Comune di Napoli aveva concesso a Tony Colombo: "Riunione di gruppo improvvisata, che si organizza mediante una convocazione a catena inoltrata su siti Internet o tramite messaggi di posta elettronica, durante la quale i partecipanti compiono un’azione collettiva". Dubbi a non finire: come può essere necessario autorizzare qualcosa di simile? Come si sarebbe mai potuto trattare di qualcosa di simile, se addirittura era stato allestito un palco? Possibile la polizia municipale non abbia notato nulla, oppure che abbia notato tutto e si sia fatta bastare l'autorizzazione per un flash mob?

Comunque finisca questa vicenda, è davvero difficile – da cittadini – sentirsi tranquilli e in buone mani.

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