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Venerdì, 19 Aprile 2024
I media e Napoli

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A cura di Emiliano Dario Esposito

Il complesso discorso sulla città attraverso le sue più controverse rappresentazioni, sia interne che esterne

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“Italiano o napoletano?”: così i moduli d'iscrizione nelle scuole inglesi

L’ambasciata italiana a Londra ha immediatamente protestato: "Siamo un Paese unito dal 1861". David Faraone, sottosegretario all’Istruzione: "Nella scuola italiana abbiamo superato pregiudizi del genere"

Novità tutta da interpretare in alcune scuole inglesi e gallesi. Ai cittadini italiani che desiderassero iscrivere lì i loro figli chiedevano se fossero "italiani", oppure "italiani-siciliani" o "italiani-napoletani". Non c'è da inorgoglirsi troppo in fatto di campanilismo: moltissimi genitori si sono lamentati trovando la domanda discriminatoria.

L'ambasciata italiana nel Regno Unito, sollecitata da un ministero dell'Istruzione solerte come di rado, ha chiesto chiarimenti attraverso il suo rappresentante Pasquale Terracciano, sottolinendo anche con un po' di sarcasmo che "siamo uniti dal 1861". L'ambasciatore ha spiegato che c'era – questo è quanto gli è stato spiegato – "intenzione d’identificare inesistenti esigenze linguistiche particolari". Terracciano ha inoltre reso noto che ne ha chiesto l'immediata rimozione.

Il Foreign Office ha promesso di far correggere i moduli. David Faraone, sottosegretario all’Istruzione, è intervenuto sulla vicenda definendo "incredibile che ancora oggi siamo costretti ad affrontare pregiudizi di questo tipo". "La scuola italiana ha superato da tempo questi stereotipi", ha concluso. Ma anche su questo, in realtà, ci sarebbe molto da discutere (e qualche esempio di segno contrario a portata di mano).

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