"Fico e Di Maio napoletani, Salvini occhio al Rolex": bufera sull'editoriale del Giornale
L'accusa, mossa ad Alessandro Sallusti da "Pressing - Osservatorio campano sul giornalismo", è quella di aver usato "le trattative di governo" come "metafora per i peggiori luoghi comuni contro i napoletani"
Criticatissimo editoriale di Alessandro Sallusti quello apparso oggi su Il Giornale. L'accusa, che viene da "Pressing - Osservatorio campano sul giornalismo", è quella di aver usato "le trattative di governo" come "metafora per i peggiori luoghi comuni contro i napoletani. Zero deontologia, giornalismo al servizio della politica, razzismo. Tutto in queste poche righe".
E già dal titolo del pezzo di Sallusti appare chiaro a cosa faccia riferimento l'Osservatorio: "Salvini, occhio al Rolex".
"Non so che tipo di orologio sia uso portare Matteo Salvini – scrive Sallusti – ma se per caso fosse un Rolex al suo posto prenderei qualche precauzione, viste le pericolose frequentazioni di questi giorni". Il riferimento è a Roberto Fico e Luigi Di Maio, entrambi pentastellati, entrambi napoletani.
"Un milanese (Salvini) non può trattare con due napoletani (Di Maio e Fico) senza perdere al gioco delle tre carte", racconta Sallusti di aver sentito da un suo amico napoletano. Il giornalista e ex compagno di Daniela Santanché aggiunge: "Per raggiungere l'obiettivo Di Maio si comporta appunto come i truffatori del gioco delle tre carte che appaiono e scompaiono per illudere e spellare il pollo di turno. Io non penso che Salvini sia un pollo, ma sicuramente Di Maio è un guappo che tra giochi di prestigio e inganni sta cercando di truffare i giocatori della partita politica". "ln breve ti si svuota il portafoglio e alla fine te ne vai scornato lasciando in pegno il Rolex", riassume Sallusti.