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I media e Napoli

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A cura di Emiliano Dario Esposito

Il complesso discorso sulla città attraverso le sue più controverse rappresentazioni, sia interne che esterne

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Oliviero Toscani e il Sud: "I napoletani? Classe a parte, più bravi se lontani dalla loro città"

Il noto fotografo, già in passato al centro delle polemiche, torna sul suo rapporto con il meridione ed i suoi abitanti

Oliviero Toscani riesce sempre a far parlare di sé, per le sue opere o semplicemente per la sua decisa personalità. Pochi giorni dopo aver compiuto 80 anni, il fotografo ha concesso un'intervista al Corriere del Mezzogiorno in cui ha ripercorso il suo rapporto con il Sud, spesso accompagnato da polemiche.

Alcuni anni fa sottolineò la sua “fortuna” ad esser nato a Milano e non “a Portici o Scampia”. “Un regalo” disse, perché “tante volte volte essere nato 50 metri più qua o 50 metri più là è un disastro”. Si riferiva alle possibilità che ha avuto, in un contesto più florido economicamente, per affermarsi dal punto di vista lavorativo, eppure le sue parole furono da molti interpretate come discriminatorie.

Al Cormez Toscani spiega oggi di voler “bene al Sud”, un meridione “che però non ricambia”. “In particolare sono stato tradito dalla Sicilia, che non accetta le si dica la verità”. Così come si dice tradito dalla Calabria. Eppure il suo pensiero non è affatto contro chi vive a Sud di Roma: “Milano – ad esempio spiega – è grande grazie ai meridionali”.

Anche per i napoletani Toscani ha parole positive: “Sono una classe a parte e del resto nel Seicento Napoli era la capitale d’Europa. Vivono gomito a gomito con la bellezza, con la nobiltà e anche con la disgrazia. Ma, soprattutto, il meglio di sé lo danno quando non sono a Napoli, fuori dal proprio territorio sono più bravi”.

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