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I media e Napoli

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A cura di Emiliano Dario Esposito

Il complesso discorso sulla città attraverso le sue più controverse rappresentazioni, sia interne che esterne

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“Al piagnisteo napulitano non c'è mai fine”: l'attacco di Cruciani

“Napoli piagne, ma è stata fottuta” è il titolo (in romanesco, sembrerebbe) per l'occasione. “Al piagnisteo napulitano non c’è mai fine", analizza Cruciani a proposito delle polemiche sul caso Bernardeschi in Cagliari-Juventus

Libero insiste e prosegue nel suo saltuario ma oramai piuttosto frequente “attacco” ai tifosi del Napoli. Dopo la polemica del “Salutame a soreta” (in verità non proprio un portafortuna per l'Inter e il suo sorpasso) e il botta e risposta Feltri-De Giovanni, adesso alla carica torna il sempre lucidissimo Giuseppe Cruciani.

Napoli piagne, ma è stata fottuta” è il titolo (in romanesco, sembrerebbe) per l'occasione. “Al piagnisteo napulitano non c’è mai fine – analizza Cruciani a proposito delle polemiche sul caso Bernardeschi in Cagliari-Juventus – A Napoli vedono continuamente fantasmi e pericoli. La Juve è sempre Satana e sinonimo di ruberie e furti con scasso. Insomma, il solito ridicolo repertorio: i poteri forti, il Nordi, gli Agnelli che comandano e ca***te del genere. Roba da matti”.

Poi il conduttore della Zanzara prosegue: “Ora, finché certe cose vengono dette sul web o su internet (sic, ndR) ci si potrebbe passare sopra. Ma in quella redazione ci hanno pure ragionato, hanno trasformato l’insulto da curva in una bella copertina”. Il riferimento è al quotidiano Roma che per un “Rubentus” pare rischi una querela da parte del club torinese.

“In conclusione vengono in mente – termina il suo pensiero Cruciani – gli insulti di cui fu ricoperto Libero un mese fa quando osò titolare, scherzosamente, sull’uscita del Napoli dalla Champions con un ‘Salutame a soreta’. Scesero in campo, per attaccate Feltri e compagnia, anche scrittori e filosofi. Napoli sarà anche prima nel calcio, ma certamente nelle lacrime non teme nessuno”.

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