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I media e Napoli

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A cura di Emiliano Dario Esposito

Il complesso discorso sulla città attraverso le sue più controverse rappresentazioni, sia interne che esterne

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"I napoletani antropologicamente non fanno il biglietto": bufera sulle parole razziste di Brambilla

L'imprenditore ha pronunciato la frase durante il programma Rai "Agorà". Immediato il richiamo della conduttrice Bortone. "Ma ora intervenga la Commissione di Vigilanza. Bisogna escluderlo dalla tv di Stato", chiede il consigliere regionale Borrelli

"Bisogna raccontare le differenze di questo paese. A Napoli il biglietto non va fatto pagare, mai. E a Milano dovrà costare due euro, e avremo un certo tipo di metropolitana, ultramoderna. A Napoli dovranno accontentarsi, magari migliorerà il traffico, la gente non si ammazzerà più perché va in giro in tre in motorino. Avranno mezzi pubblici fatiscenti però eliminate i tornelli, eliminate gli investimenti, i conduttori, i bigliettai. Eliminate i servizi superflui, riducete i costi al minimo e lasciateli salire gratis. Perché antropologicamente il napoletano vuole salire gratis". Il pensierino è firmato da Gian Luca Brambilla, che si definisce un imprenditore. Immediato il richiamo a termini più consoni da parte della conduttrice di Agorà - RaiTre - Serena Bortone, che ha fermato Brambilla, purtroppo quando l'esondazione razzista era già avvenuta. 

"Mentalità razzista", commenta qualcuno in studio. Il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli chiede l'intervento della Commissione di Vigilanza della Rai. "La tv di Stato", spiega Borrelli, "deve escludere Brambilla da ogni trasmissione dopo quello che ha detto oggi. La televisione di Stato è pagata anche dai napoletani". 

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