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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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A cura di Redazione

Mariano Apicella: "Senza Berlusconi sarei morto suonando nei ristoranti"

Lo chansonnier napoletano di Silvio: "Con Francesca Pascale abbiamo un ottimo rapporto, mi ha conquistato già il primo giorno"

"Non ho rimpianti, rifarei tutto. Anche se la mia, per ovvie ragioni, è stata una carriera artistica anormale. Ma se non avessi incontrato Berlusconi, forse sarei morto suonando nei ristoranti". Così il napoletano Mariano Apicella in una intervista a Libero. Lo chansonnier di Silvio è ancora un suo grande amico. "A luglio sono stato due settimane ad Arcore".

Apicella ammette che il 27 maggio 2001 fu baciato dalla fortuna. "Sa che facevo il suo stesso lavoro?", gli disse Berlusconi quando lo incontrò all'ascensore dell'Hotel Vesuvio. Lui lo sapeva, gli sorrise e tempo qualche minuto si ritrovò a suonare al suo tavolo. "Non ci siamo più lasciati". Tra le serate memorabili, quella con Putin. "Non lo conoscevo e mi dicevo: "Madonna santa, questo è un santone, non ride mai". Lo incontrai alla Certosa e fu spettacolare: una persona stupenda, ha un grande senso dell'ironia".

Su Francesca Pascale: "Abbiamo un ottimo rapoorto, mi ha conquistato già il primo giorno: "Ma tu sei Apicella? Il cantante di Berlusconi!". Era bambiniella. È ancora giovane, ma all'epoca era proprio 'na bambina".

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