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Redazione

Gli "invisibili" di Piazza Garibaldi

Decine e decine i disperati che passano le notti accanto alla Stazione Centrale di Napoli in condizioni disumane

E' notte. Una notte qualsiasi. Piazza Garibaldi si svuota, o quasi. I negozi chiudono, gli uffici pure. I treni che partono e arrivano sono sempre più pochi. Al Corso Novara, invece, dietro la Stazione Centrale, arrivano loro, gli "invisibili", i disperati, i "barboni", i clochard. Chiamateli come volete, ma sono tanti, tantissimi. In pochi metri se ne contano decine e decine. Posizionano coperte e oggetti personali. E aspettano. Aspettano che passi la notte. Un'altra notte. Un'altra lunga notte. L'immagine è raccapricciante. I colori variopinti delle coperte stridono con quelli della Food Hall Napoli Centrale, la "Galleria" del cibo. Inutile dire che è uno "spettacolo" triste, indegno, osceno, ingiusto e via dicendo. Le iniziative a sostegno della povera gente che vive da quelle parti ci sono, e sono tante le associazioni che portano cibo e coperte a questi "disgraziati", ma si potrebbe, e si dovrebbe fare di più. Gli "invisibili" dovrebbero diventare "visibili, dovrebbero poter dormire al coperto, lavarsi in maniera decente ed espletare i bisogni fisiologici in maniera degna. Lo sappiamo che non è così. Fatevelo un giro da quelle parti, la sera, magari sul tardi. Se non credete alle foto o agli articoli di giornali, andate di persona a Piazza Garibaldi. E vedrete che da vicino è ancora peggio.

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