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Febbre a 91 (+ recupero)

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A cura di Mario Parisi

Diego Demme, un giocatore da 'clonare': i numeri non mentono mai

Con il centrocampista tedesco in campo è tutto un altro Napoli: è lui il vero insostituibile nello scacchiere azzurro. Ed il rammarico per il poco utilizzo nel girone di andata è tanto...

35 punti su 51 ottenuti dal Napoli nelle 17 partite su 33 in campionato in cui è rimasto in campo per più di 30 minuti (media punti superiore ai 2 a partita). 13,237 km percorsi durante Torino-Napoli (solo il sampdoriano Thorsby ha fatto meglio in Serie A nell'ultimo turno in campionato con 13,268 km). 

Questi i numeri di Diego Demme, il vero insostituibile del Napoli. Con lui in mezzo al campo per gli azzurri è tutta un'altra musica. Distribuzione più rapida del pallone in fase di costruzione del gioco, corsa, aggressività, sostanza, palle recuperate, intelligenza tattica. 

Il centrocampista tedesco ha trasformato la squadra nel girone di ritorno, così come avvenne nella scorsa stagione dopo il suo arrivo e l'impiego in pianta stabile nell'undici titolare. Impensabile rinunciare al contributo offerto dall'ex Lipsia, la cui presenza ha giovato e molto anche alle prestazioni di Fabian Ruiz e Bakayoko, che 'sdoppiati' ed accoppiati con il 29enne di origini calabresi, sembrano completamente trasformati.

Visto il Napoli degli ultimi due mesi resta un rammarico grande: quello di averlo visto troppo poco in campo nel girone di andata, soprattutto in tre match chiave che hanno sancito l'uscita dalla lotta scudetto della squadra azzurra: quelli con Sassuolo e Milan al Maradona e contro la Lazio all'Olimpico, persi malamente dagli uomini di Gattuso, che scelse di non impiegarlo in quegli incontri. 

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