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A cura di Davide Schiavon

"Dopo la prima vittoria tornerò in Austria a piedi": così scomparve il mediano Kreutzer

Disastrosa stagione d'esordio per l'Associazione Calcio Napoli: in campionato solo un pareggio. Ma dopo la prima vittoria in Coppa Coni l'allenatore-mediano austriaco Fritz Kreutzer tiene fede alla sua promessa e scompare

Il calcio dei primordi conserva storie impensabili. Provate a immaginare Amin Younes che, esasperato dopo una serie di risultati negativi, promette a se stesso e ai compagni che, alla prima vittoria, tornerà a piedi in Germania. Più o meno fu quello che successe nella mitica stagione 1926/27, prima con la denominazione "Associazione Calcio Napoli" per la più blasonata squadra partenopea - che fino a quel momento si chiamava Internaples.

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La squadra del Napoli - simboleggiata dal cavallino rampante - era un simpatico gruppo formato da Leslie Minter, vice direttore della filiale di Gutteridge in via Roma, tra i pionieri del calcio a Napoli; dal valoroso Giuseppe Pirandello, giovane difensore palermitano morto giovanissimo dopo una gara tra Napoli e Lazio, per una iniezione che causò una sincope; da Paolo 'Pippone' Innocenti, che diventerà un idolo dei napoletani e aprirà un bar in centro frequentato dai tifosi. Ma c'è un nome che resterà leggendario: è quello di Anton 'Fritz' Kreutzer, primo acquisto (giocava nel Torino) del nuovo Napoli.

Kreutzer, nato a Vienna nel 1895, è un centromediano di ottime qualità tecniche che, dopo i successi in patria, ha disputato due campionati nel Torino. A Napoli il presidente Ascarelli gli affida le chiavi del centrocampo e non solo: è lui l'allenatore designato della squadra, il primo allenatore del Napoli. Il ruolo di allenatore-giocatore, infatti, non era allora una rarità come oggi. E Kreutzer ha il compito di guidare la squadra, dal campo, e addestrare i giovani durante la settimana (tra questi un promettente diciottenne, Attila Sallustro).

L'esordio al campo militare dell'Arenaccia, però, non è positivo: il 3 ottobre 1926 il Napoli viene battuto per 3-0 dall'Internazionale. Una settimana dopo, ancora all'Arenaccia, il risultato non cambia: gli azzurri ne prendono 2 dai romani dell'Alba Audace. Il 17 ottobre a Genova arriva il primo gol del Napoli. Lo firma 'Pippone' Innocenti, ma è un gol inutile: a fine gara sarà 4-1 il risultato finale. Il campionato va avanti così, tra sconfitte clamorose (5-0 a Verona, 5-1 a Brescia, 9-2 a Milano contro l'Inter, 8-0 a Torino contro la Juventus) e altre sconfitte di misura. 

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Kreutzer a questo punto stringe un patto con la 'sua' squadra: "Alla prima vittoria torno a casa a piedi". E casa sua era a Vienna, 1320 kilometri a nord. In campionato il Napoli le perde tutte tranne una, uno 0-0 alla quartultima giornata contro il Brescia, in casa. Ma in coppa CONI arriva la prima vittoria: il 10 aprile 1927, a Roma, il Napoli batte l'Alba Audace per 2-1, con gol di Silvestri e Costa. Kreutzer tiene fede alla promessa e lascia la squadra, parte a piedi per l'Austria. Nessuno avra più sue notizie.

Al suo posto viene chiamato, per le ultime gare di coppa Coni, il connazionale di Kreutzer Bino Skasa, scopritore di Sallustro nell'Internaples. Nella stagione successiva il Napoli sarà ripescato ma il cavallino rampante lascerà il posto a un meno pretenzioso ciuccio, il ciuccio di Fichella. 

(si ringrazia l'Archivio Carbone per la foto copertina del blog)
 
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