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CATTIVI PENSIERI

CATTIVI PENSIERI

A cura di Massimo Romano

Pnrr, il sorriso beffardo di De Luca che nasconde la rabbia per la nomina di Cozzolino

Per non intaccare i rapporti con Manfredi, il presidente della Regione ha preferito non commentare la nomina dell'europarlamentare dem nella commissione della Città metropolitana di Napoli per la gestione dei fondi del Piano di ripresa e resilienza, nonostante venga tirato in ballo nello scandalo Qatar

"Non commento le scelte fatte da altre istituzioni". Così Vincenzo De Luca ha risposto a chi gli ha chiesto un parere sulla nomina di Andrea Cozzolino da parte della Città metropolitana di Napoli nella commissione per la gestione dei fondi Pnrr. Una risposta che non darebbe adito a retropensieri, se il governatore non l'avesse accompagnata con il sorriso beffardo che spesso lo contraddistingue. Un sorriso che potrebbe nascondere altro. Il nome di Cozzolino è stato più volte pronunciato nell'ambito del Qatargate, l'inchiesta sulla corruzione di funzionari e deputati dell'Unione europea, pagati per migliorare l'immagine del Qatar sul tema dei diritti dei lavoratori, in vista del Mondiale 2022.

Uno scandalo che ha colpito con particolare forza il Partito democratico. Tra gli indagati, infatti, risultano Antonio Panzeri, ex europarlamentare Pd, poi passato ad Articolo 1, e Francesco Giorgi, collaboratore prima di Panzeri e poi di Andrea Cozzolino, parlamentare europeo dem. Panzeri e Giorgi sono indagati, Cozzolino no. I primi due, però lo hanno citato più volte quando hanno risposto alle domande gli inquirenti e il Partito democratico ha deciso di sospenderlo. Lui, dal canto suo, dice di non temere nulla e chiede di essere ascoltato dai magistrati belgi che guidano l'indagine.

Il nome di Cozzolino è tornato alla ribalta negli ultimi giorni, quando è spuntata la nomina di Città metropolitana, risalente a novembre. Una scelta che, viste le evoluzioni del Qatargate, ha suscitato le critiche di Luigi de Magistris e Catello Maresca. Manfredi, invece, ha minimizzato e difeso la scelta. 

Quando il 19 dicembre scorso, i cronisti gli chiesero un commento sullo scandalo, De Luca usò parole durissime: "Il Pd è governato da miserabili". Ricordando quella definizione, in occasione dell'incontro di fine anno a Palazzo Santa Lucia ho chiesto al governatore cosa pensasse di questa nomina. De Luca ha accennato un sorriso, nascosto dalla mascherina, e ha detto: "Non commento provvedimenti di altre istituzioni". Non contento, ho insistito, chiedendogli se lui avrebbe fatto una scelta del genere. Stavolta, neanche la mascherina ha nascosto il suo sorriso beffardo: "Non commento provvedimenti di altre istituzioni" ha ripetuto. Ma per cogliere la mimica facciale di De Luca occorre guardare il video che pubblichiamo qui in basso.

In verità, da quando Gaetano Manfredi è sindaco di Napoli, De Luca ha spesso commentato le vicende del Comune, nel nome di una ritrovata collaborazione interistituzionale dopo il gelo dell'era de Magistris. Il no comment, condito dal tipico ghigno deluchiano, se sommato al "miserabili" di qualche giorno fa, potrebbe nascondere la seccatura, se non addirittura la rabbia, per una nomina, quella di Cozzolino, poco gradita.

Un malcontento che il governatore non ha espresso, forse, per non intaccare i rapporti con il sindaco Manfredi all'inizio di una stagione politicamente delicata in cui il presidente della Giunta si giocherà le carte per ottenere il terzo mandato (dovrà prima cambiare la legge elettorale regionale). Un comportamento già avuto pochi giorni fa, quando gli fu chiesto un commento sulla vicenda della ruota panoramica nel Porto di Napoli, costruita a metà e poi bloccata dalla Soprintendenza. Anche in quell'occasione, quando un cronista gli chiese se un tale episodio fosse sintomo di scarsa visione politica, De Luca preferì allontanarsi ridendo, definendo scherzosamente "malvivente" il giornalista (qui in basso, il video del siparietto De Luca-giornalista).

Perché è lecito immaginare che al presidente della Regione la nomina di Cozzolino non sia andata giù? Se da un lato c'è una questione di opportunità per un politico il cui nome, in queste settimane, viene affiancato a uno dei più grandi scandali corruttivi europei; dall'altro c'è da dire che tra De Luca e Cozzolino non è mai corso buon sangue. In particolare dal 2015, quando l'ex sindaco di Salerno vinse le primarie per correre alla Regione, proprio a discapito dell'europarlamentare. 

Quello di Andrea Cozzolino è un nome che ritorna nella storia del Pd napoletano. E non per fatti particolarmente positivi. Ex assessore bassoliniano, nel 2011 era il candidato dem a sindaco di Napoli. Aveva vinto le primarie contro Umberto Ranieri. Quest'ultimo, però, avanzò accuse di brogli che indussero Pierluigi Bersani a silurare Cozzolino e a sostituirlo a un mese dalle elezioni con Mario Morcone, il quale non raggiunse neanche il ballottaggio (de Magitris battè Lettieri al secondo turno). 

Andrea Cozzolino, lo ricordiamo ancora una volta, non è indagato per il Qatargate. Vista, però, la portata di questa inchiesta e la decisione del Pd di sospenderlo, è probabile che in Città metropolitana Manfredi e i suoi abbiamo provato più di qualche imbarazzo per averlo inserito nella commissione per la gestione dei fondi del Pnrr. Al momento, la nomina è congelata non è chiaro quali saranno i prossimi sviluppi. E chissà che il sorriso beffardo di De Luca non nasconda proprio una riflessione su uno scivolone evitabile. 

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