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Salute

Vaccini Covid: cosa sapere sulle varianti e come prevenirle

Parlano il Prof. Corrado Perricone, ematologo e già responsabile del Centro di Immunoematologia dell’AORN Santobono Pausilipon, già componente del Consiglio Superiore della Sanità, e il Dott. Fabio Perricone - Medicina Clinica e Sperimentale

Il rapporto tra varianti del COVID 19 e le metodologie di vaccinazione in atto dovrebbe costituire un argomento di rigoroso carattere scientifico al fine di rassicurare le popolazioni in balìa, troppo spesso, di giudizi espressi dai “non addetti” ai lavori.

L'efficacia del vaccino sulle nuove varianti

Nell'attesa di chiarire le capacità infettive della variante Omicron correlate alla sua diffusione si è voluto approfondire anche l'efficacia della vaccinazione attualmente in uso.

La risposta (efficienza ed efficacia) può essere influenzata da due fattori:

1- il virus viaggia indisturbato nei paesi più poveri, economicamente svantaggiati, per una cattiva prevenzione e la ridotta o addirittura mancata vaccinazione, la povertà e la carenza d'igiene, pertanto alberga maggiormente nei soggetti immunocompromessi come ad esempio avviene in Africa. Tali condizioni oltre che facilitare la diffusione favoriscono lo sviluppo delle varianti.

2- pur riconoscendo il mondo scientifico il ruolo dell'attività immunitaria, non si è presa in considerazione la sua effettiva importanza, conseguentemente, la mancanza di uno studio approfondito del sistema immunitario, tramite la tipizzazione linfocitaria, ha aggravato la problematica.

Terze dosi e vaccini Covid a confronto

A tal proposito è di grande utilità uno studio britannico pubblicato su the Lancet, "Terze dosi e vaccini Covid-19 a confronto", nel quale appare evidente la necessità di verificare prima e dopo la vaccinazione lo studio dell'immunità tramite la risposta anticorpale, comprendente anche la risposta dell'immunità cellulare ed in particolare delle cellule T, attuabile con lo studio della tipizzazione linfocitaria ( cellulare ).

Si può abbassare la guardia?

Sicuramente sono indispensabili il distanziamento sociale, le mascherine e l'igiene. E' un errore ritenere risolto il problema pandemico e abbassare la guardia: potrebbe riacutizzare la pandemia e favorire ulteriori varianti.

Studio, ricerca, prevenzione sono gli strumenti da usare per uscire dalla pericolosità dell'attuale situazione pandemica, ma non sono realizzabili senza la consapevolezza del pericolo globale e, soprattutto, senza l'abbandono delle comuni egoistiche strategie economiche e politiche che devono lasciare spazio ad una “rinnovata umanità”.

Ma l’appello più importante - lanciato in tutto il mondo senza purtroppo esito dalla Fondazione Mediterraneo – è ancora oggi più che mai attuale: è indispensabile, almeno in questo difficile momento della storia dell’umanità, far prevalere lo spirito umanitario sul potere politico ed economico attuando la decisione di liberalizzare i brevetti delle industrie produttrici del vaccino perché questo non deve costituire “una merce”.

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Autori:

Prof. Corrado Perricone Ematologo e già responsabile del Centro di Immunoematologia dell’AORN Santobono Pausilipon, già componente del Consiglio Superiore della Sanità;

Dott. Fabio Perricone - Medicina Clinica e Sperimentale.

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