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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Psoriasi: da Napoli un'app per la diagnosi e il follow up del paziente

Le statistiche dicono che sono oltre 30mila i napoletani che ne soffrono, molti dei quali non sono in terapia

Lanciato nel 2019 dalla Prof. Gabriella Fabbrocini, direttore della Scuola di specializzazione in Dermatovenereologia e responsabile del Programma di Dermatologia Interventistica e Dermatopatie Immunomediate e degli annessi cutanei della Federico II, il progetto App Date Psoriasi si basa sull’utilizzo combinato dei nuovi strumenti di comunicazione e delle più moderne tecnologie digitali per la diagnostica con l’obiettivo di creare una rete tra medici del territorio e centri di eccellenza in modo da assicurare ai pazienti con psoriasi il miglior percorso diagnostico-terapeutico: un sistema hub and spoke, quindi, nell’interesse del paziente.

Cos'è App Date Psoriasi

Un’apposita piattaforma on-line – la DermoPSO Platform – che consente anche collegamenti video in tempo reale, e una praticissima app per smart-phone,  rendono disponibile un sistema di servizi per facilitare la gestione di ogni fase della patologia, ad iniziare dalla diagnosi, e i percorsi terapeutici, a partire dall’appuntamento per la visita presso il centro di riferimento. 

Grazie a velocità, facilità e praticità di utilizzo, la DermoPSO Platform ha consentito di ampliare la connessione tra strutture territoriali e il centro terapeutico di eccellenza dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, velocizzando e aumentando l’accesso alle cure.

Alla sperimentazione hanno partecipato una ventina di dermatologi delle diverse Asl della Campania che hanno seguito circa 100 pazienti affetti da psoriasi medio-grave e artrite psoriasica.Per l’utilizzo della DermoPSO app sono stati svolti appositi corsi di formazione e training grazie anche al sostegno incondizionato della Novartis.Al progetto, sotto la guida scientifica della Prof. Fabbrocini,  hanno lavorato i dermatologi Maria Carmela Annunziata, Sara Cacciapuoti, Gaia De Fata Salvatores, Claudio Marasca, Claudia Costa, Lucia Gallo, Consolatina Liguori, Matteo Megna, Tiziana Peduto, Antonio Pietrosanto, assieme agli ing. Paolo Sommella e Giuseppe Di Leo del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Salerno e alla data manager Serena Poggi

La psoriasi

 “La psoriasi è una patologia invalidante – spiega la Prof. Fabbrocini – di cui a Napoli, secondo le stime, sono affette circa 30.000 persone e moltissime, pur avendo sviluppato una forma grave della malattia, non sono in terapia né effettuano i dovuti controlli. Eppure oggi abbiamo a disposizione terapie innovative quali i fumarati,  i farmaci biologici  e i biosimilari che agiscono su alcuni target specifici del processo infiammatorio, migliorando nettamente la qualità di vita e eliminando la cronicità della patologia. Diagnosi e inquadramento sono essenziali per una gestione ottimale della patologia che assicuri la qualità della vita ai pazienti”.

La psoriasi è infatti una patologia infiammatoria cronica cutanea che nella sua variante più comune si manifesta con la presenza di placche desquamanti, spesso localizzate a gomiti, ginocchia e cuoio capelluto.

Colpisce entrambi i sessi e può insorgere a qualsiasi età, anche se l’incidenza raggiunge un picco nella fascia tra i 30 e i 40 anni. Oltre alla cute, la psoriasi può colpire altri organi ed apparati – come quello scheletrico - assumendo i caratteri di una patologia sistemica e spesso si associa ad un aumento di ipertensione, diabete, sindrome metabolica, rischio cardiovascolare. 

Gli esiti del progetto saranno illustrati presso la Clinica Dermatologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, Biblioteca Pietro Santoianni, questo lunedì, 25 ottobre, alle ore 13.00.

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