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Kraken: perché si chiama così e fa paura la nuova variante Covid

La variante ribattezzata come il mitico mostro marino dei racconti nordici sta diventando dominante. Sintomi e rischi

Subdolo, tanto forte da tirare con sè negli abissi una caravella, senz'anima e indomabile il kraken era l'incubo degli antichi pescatori dei mari del Nord. Il mito si diffonde a partire dal 1600 e la sua origine è incerta, come anche quella del nome che comunque ha radici nel ceppo germanico. Ma il "mostro" descritto dai raccapriccianti racconti delle saghe esiste davvero nelle oscure profondità del mare: si tratta dei più grandi organismi viventi censiti, con una lunghezza che va dai 13 mt e un peso di 150kg degli esemplari di sesso femminile ai 18 metri dei maschi per oltre 270 kd di peso. Le prime immagini di un esemplare vivo, nel suo habitat, risalgono al 2004.

Le varianti Covid

Il virus del Covid, come qualsiasi organismo vivente, si evolve e pertanto cambia: nascono così le varianti che dunque costituiscono un'evoluzione naturale del virus. Nella fase iniziale della pandemia le varianti erano battezzate con il nome del Paese in cui venivano identificate per la prima volta poi, per evitare stigmatizzazioni, in nome del politically correct, si è passati all'alfabeto greco e per le sole varianti "di preoccupazione" o variant of concern e "di interesse" o variant of interest.

Il kraken

Secondo l'Organizzazione mondiale per la sanità - Oms gli ultimi dati di alcuni di Paesi iniziano ad indicare la crescente presenza della variante ricombinante (o sottovariante) Xbb.1.5 che un professore evoluzionista su Twitter ha chiamato Kraken per paragonare la forza del nuovo ceppo con quella mostro che vive nelle profondità degli oceani pronto a catturare e trascinare negli abissi gli ignari naviganti.

Perché Xbb.1.5 fa paura

Ai primi di dicembre i dati Usa indicavano che la sottovariante Covid Xbb.1.5 costituiva circa l'1% dei casi. Dopo circa un mese si è passati ad oltre il 70%. Senza considerare il calo di attenzione complessivo da parte della popolazione che ha portato al calo dei test.

La Xbb.1.5 ha un'affinità molto forte per il recettore chiave Ace2, quello cioè che consente la trasmissibilità del virus.

I sintomi sembrano sostanzialmente invariati: mal di gola, raffreddore, tosse, stanchezza, dolori muscolari e articolari. A quanto risulta, al momento - ma i dati sono ancora pochi - non ci sarebbero significative differenze di gravità. Il Kraken, tuttavia, preoccupa gli scienziati per la sua capacità di eludere l'immunità naturale o vaccinale: infetta anche le persone guarite dal Covid o vaccinate e  può inoltre contare sul fatto che i trattamenti con anticorpi monoclonali sono stati resi molto meno efficaci o inefficaci dai ceppi precedenti. 

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