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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Epatite C e malattie croniche del fegato: una scuola per i familiari dei pazienti

L'iniziativa sarà presentata lunedì alle 14.00 nell'Aula multimediale del Frullone. Epatite B e C restano ancora oggi diffusissime nel territorio di Napoli e provincia

La gestione delle malattie croniche del fegato non è facile per le famiglie: dubbi, ansie, stress emotivo e stanchezza uniti ai problemi della patologia possono rendere molto difficile la vita in comune e al tempo stesso far perdere efficacia  all'assistenza prestata a casa. Per questo, con l'obiettivo di favorire il benessere del malato e migliorare la qualità di vita della famiglia nel suo complesso, la Asl Napoli 1 vara un'iniziativa unica nel suo genere in Campania e fa partire  la prima "Scuola di formazione" dedicata ai congiunti dei pazienti epatopatici cronici.

Il progetto formativo si propone di fornire a chi si prende cura di un congiunto tutti gli strumenti per farlo nel migliore dei modi garantendo informazioni precise e puntuali, consigli pratici, risposte a dubbi o incertezze, e il supporto di personale specializzato . L'importanza dell'iniziativa, sotto l'aspetto sociale e medico, è evidente se si considera che nel nostro territorio ogni anno moltissime persone contraggono il virus dell'epatite B e, soprattutto, dell'epatite C. Nel solo 2018 sono stati più di 20.000 i trattamenti con nuovi antivirali ad alta efficacia clinica erogati a pazienti che hanno contratto l'epatite C.

«Si tratta di un progetto di medicina proattiva – spiega il Commissario Straordinario dell'ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva - per offrire risposte pratiche alle esigenze, anche latenti, dei nostri assistiti, reso possibile dal supporto dei Presidi Ospedalieri e dei Distretti Sanitari di base, nella consapevolezza delle difficoltà che la malattia epatica cronica comporta e delle ricadute sulla qualità di vita non solo dei pazienti, ma anche delle loro famiglie". Per questo nel percorso terapeutico sono coinvolte figure professionali e sedi diverse di cura - medici di Medicina Generale in Aggregazioni Funzionali Territoriali c.d. A.F.T., Presidi Ospedalieri e Distretti Sanitari di Base - che grazie al nuovo progetto potranno avvalersi del supporto "qualificato" degli stessi familiari che si prendono cura a casa dei pazienti per cui non è necessaria l'ospedalizzazione.

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