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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Il garante: "Il mondo carcerario campano sta pagando un prezzo alto al Covid"

I dati della Relazione 2020 mostrano la necessità di tenere alta l'attenzione

Il mondo carcerario campano sta pagando un prezzo alto alla pandemia: 10 i morti a causa del covid19, di cui 5 agenti, 4 detenuti e un medico. 1644 i contagi negli ultimi sei mesi, di cui 724 fra i detenuti, 862 fra gli agenti e 58 fra gli operatori penitenziari. Sono i dati della Relazione annuale 2020 presentata stamane dal garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello. 

"L’emergenza coronavirus ha acuito ulteriormente le già gravi problematiche della realtà carceraria, a cominciare dal sovraffollamento ed ha evidenziato la necessità di ricorrere a misure alternative al carcere”, ha detto Ciambriello parlando al Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, e al Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma.

Il Presidente Oliviero ha evidenziato che “bisogna attuare politiche finalizzate a realizzare nuove strutture carcerarie e a risolvere le attuali problematiche logistiche ed organizzative, nonché sostenere l’azione rieducativa degli istituti penitenziari al fine di promuovere il reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti”. Commentando in particolare i dati riportati dalla Relazione relativi alle criticità conseguenti all’emergenza pandemica che hanno colpito il mondo carcerario campano, Oliviero ha evidenziato che “occorre proseguire nell’azione vaccinale in Campania a cominciare dalle categorie più fragili ed esposte, come i disabili, e gli stessi detenuti che, a causa delle problematiche legate al sovraffollamento delle carceri, sono maggiormente esposti al rischio contagio”.

Vero è che, dai dati forniti, il prezzo più alto all'epidemia è stato incontrovertibilmente pagato dal personale delle strutture di reclusione, sia in termini di vittime che in termini di contagi.

Sovraffollamento e contagio

Dalla Relazione risulta, tra l’altro, che, al 28 febbraio 2021, nei 15 istituti penitenziari per maggiorenni presenti sul territorio e nell’istituto penitenziario militare di Santa Maria Capua Vetere, si registrano i seguenti dati: 6570 detenuti, di cui 149 semiliberi, a fronte di una capienza regolamentare di 6156, di cui 2349  ancora in attesa di giudizio, "dato che potrebbe diminuire con un uso più parsimonioso della misura cautelare", dice la Relazione.

Mettendo a raffronto i dati del presente anno con quelli dell’anno precedente, si registra una riduzione di 1132 ristretti, diminuzione resa possibile grazie sia alla concessione di arresti domiciliari sia di misure alternative previste dai decreti governativi adottati per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Rischio psicologico

La Relazione evidenzia, inoltre, l’aumento di eventi critici tra cui gli atti di autolesionismo (1.232), gli scioperi della fame o della sete (1.072); il rifiuto dell’assistenza sanitaria (398 casi), i tentativi di suicidio (146 rispetto ai 121 dell’anno precedente) e i suicidi (9 rispetto ai 5 del 2019).

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