rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Vaccino anti Covid: i dubbi sulla quarta dose

In autunno la quarta dose per le persone più fragili, ma gli esperti lanciano l'allarme: potrebbe determinare "anergia"

Ancora oggi prima della vaccinazione sarebbe stato opportuno studiare la funzionalità dello stato immunitario come era stato suggerito all'inizio della pandemia - ormai ben due anni fa - e, in particolare, in tutte le informative e gli incontri internazionali promossi dalla Fondazione Mediterraneo su questo tema estremamente importante per la salute dell’umanità. A tutt'oggi, però, non risulta questa indagine preventiva.

Sistema immunitario e vaccino

Lo studio della funzionalità del sistema immunitario darebbe la possibilità di evidenziare se il soggetto, in caso di vaccinazione, è un paziente immunodepresso, anche in mancanza di sintomi specifici.

Ciò è possibile tramite la tipizzazione linfocitaria che consente di individuare lo stato di normofunzionalità del sistema immunitario: si tratta di un esame di notevolissima importanza per verificare lo stato del sistema immunitario tramite la valutazione citologica dei linfociti.

I linfociti sono globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria. I linfociti si differenziano in sottopopolazioni a seconda dell'antigene che hanno sulla loro membrana cellulare e sono:

Linfociti T responsabili della risposta immunitaria cellula-linfociti mediata e a loro volta si dividono in linfociti T helper e linfociti T citotossici; Linfociti B (CD19) responsabili della risposta immunitaria umorale, producono gli anticorpi (immunoglobuline);

Cellule NK, un particolare tipo di linfociti ad attività antitumorale e antivirale. Lo studio delle sottopopolazioni viene eseguito mediante citofluorimetria che evidenza incrementi e riduzioni nel numero assoluto e relativo di linfociti T,B, NK e lo stato di funzionalità del sistema immunitario.

Tramite la tipizzazione linfocitaria si mette anche in evidenza l'azione fondamentale svolta dalle cellule T attivate (CD8 attivate) perché verosimilmente l'eliminazione del virus in primo contatto viene fatta non dagli anticorpi ma da queste cellule.

Le cellule T inoltre riconoscono pezzi diversi del virus rispetto agli anticorpi e sono fondamentali per la memoria dell'infezione.

Immunità di memoria, proteina spike e quarta dose

Con i vaccini attualmente in uso la memoria immunitaria non può essere che parziale, necessitando l'immunità di memoria di tutti i vari componenti del virus che sono 27 e non di una sola proteina in questo caso la spike, cosa che si otteneva con i vaccini preparati con virus inattivati.

Relativamente all'obbligo della quarta dose per i pazienti immunodepressi (genetici ed acquisiti) , a cui si riferisce l'ultima circolare del Ministero della Salute, non dimentichiamoci che gli studi scientifici della maggior parte degli scienziati sono contrari in quanto la quarta dose è sconsigliata alle persone che hanno un sistema immunitario compromesso e fanno fatica a montare una risposta immunitaria, quindi la somministrazione ripetuta dello stesso antigene potrebbe, nel caso della proteina spike, determinare anche che il nostro sistema immunitario non lo riconosca più come un pericolo e quindi va in anergia: cioè non si attiva la risposta immunitaria.

Da tutto ciò detto si evince la necessità di una verifica concreta della quantizzazione del titolo anticorpale, ma purtroppo ancora questa verifica non viene attuata da un protocollo.

Appare sempre più evidente l'importanza della conoscenza del sistema immunitario soprattutto in questo periodo che può condizionare la scelta di eventuali decisioni come proseguire la vaccinazione e la sua eventuale obbligatorietà. In conclusione la ricerca di un nuovo vaccino ideale con la collaborazione di tutti gli Stati del Mondo – visto che con i vaccini attualmente in uso è prevedibile fare ulteriori vaccinazioni a causa della breve durata dell’immunizzazione- come dettagliato nell’Appello della Fondazione Mediterraneo – diventa ogni giorno più necessaria per garantire a tutti salute e futuro.

Prof. Corrado Perricone – Ematologo , responsabile Comitato scientifico Fondazione Mediterraneo

Dott. Fabio Perricone - Medicina Clinica e Sperimentale

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vaccino anti Covid: i dubbi sulla quarta dose

NapoliToday è in caricamento