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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute

Cosa fare preventivamente per facilitare l’iter terapeutico in caso di ricovero per Covid-19

Corrado Perricone, ematologo e già componente del Consiglio superiore di sanità, ci spiega cosa sarebbe opportuno fare prima dei sintomi del covid

Fare prevenzione prima che il covid si manifesti in tutta la sua forza distruttrice è possibile. Ci spiega come il Prof. Corrado Perricone, ematologo e già responsabile del Centro di riferimento regionale per le emocoagulopatie nella Regione Campania oltre che componente del Consiglio Superiore della Sanità, con la collaborazione del figlio, Fabio Perricone esperto di Medicina clinica e sperimentale:

Tipizzazione Linfocitaria

La valutazione dello stato immunitario attuabile con la tipizzazione linfocitaria. Questo ci permetterebbe di avere elementi sufficienti per l’uso idoneo di eventuali farmaci. Ad oggi viene impiegato per la cura del Covid-19 anche un farmaco corticosteroide, il desametasone, che dovrebbe essere utilizzato solo nei casi gravi con complicanze come è dimostrato dalla letteratura, tuttavia oggi viene impiegato anche nei casi paucisintomatici, non tenendo presente che i corticosteroidi hanno un’azione di inibizione della funzione protettiva delle cellule T (CD4;CD8) bloccando anche le cellule B ( CD19) portando potenzialmente un aumento della carica virale plasmatica che potrebbe portare un peggioramento della malattia stessa.

A tal proposito si dimostra sempre più importante valutare lo stato del sistema immunitario attraverso la Tipizzazione linfocitaria esame di notevolissima importanza nella diagnosi dei deficit del sistema immunitario. Dal momento che i linfociti hanno un ruolo decisivo nella risposta immunitaria, è bene evidenziare le loro funzioni: Linfociti T totali (CD3) che giocano un ruolo fondamentale nella cosiddetta immunità cellulo-mediata; Linfociti T helper (CD4) che aiutano i linfociti B a produrre anticorpi;  linfociti T suppressor (CD8) che svolgono un’azione di soppressione della risposta immunitaria in contrapposizione all’azione dei linfociti CD4 che invece la stimolano; Linfociti B (CD19) che hanno un ruolo chiave nella produzione di anticorpi.

Trombofilia Genetica

Mediante la valutazione del rischio trombotico tramite lo studio della Trombofilia Genetica.  Questo perché la quasi totalità dei pazienti che va incontro a morte lo è per problematiche relative alla trombosi ed è per questo che tale approfondimento è fondamentale. Dai dati della letteratura si evidenza che il 7% della popolazione è affetto da rischio trombotico dovuto a mutazioni genetiche dei fattori trombofilici. La Trombofilia Genetica è la predisposizione genetica ereditaria caratterizzata da un rischio aumentato di trombosi, in Europa si riscontrano le seguenti incidenze: Fattore II (Protrombina) 3-5%; Fattore V e Fattore V Leiden 2-4%; gene MTHFR C677T e MTHFR A1298C (significativo se associato ad un aumento dell’omocisteina). I Fattori trombofilici sono indagati nello screening della trombofilia genetica mediante il pannello trombofilico.

Eparina b.p.m.

L’uso dell’eparina b.p.m. (enoxeparina) in pazienti paucisintomatici è fortemente consigliabile sia per il suo effetto antitrombotico che per la sua azione farmacologica rivolta all’impedimento della penetrazione del virus all’interno delle delle cellule endoteliali riducendo così la viremia.

Conoscere lo stato immunitario e le eventuali mutazioni genetiche trombofiliche ci permette di avere una sufficiente conoscenza della situazione del paziente per affrontare adeguatamente la terapia più idonea. Purtroppo manca una corretta divulgazione e la maggior parte della popolazione, inclusa parte della classe medica, non conosce l’esistenza di queste indagini. Ad oggi ogni struttura segue dei protocolli propri con terapie e farmaci che non valutano il quadro individuale del paziente.

Prof. Corrado Perricone
Ematologo e già Responsabile del Centro di Riferimento Regionale per le Emocoagulopatie nella Regione Campania
già componente del Consiglio Superiore della Sanità

Dott. Fabio Perricone

Medicina clinica e sperimentale

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