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Salute

Infezioni farmacoresistenti: cosa sono e cosa rischiamo

A Napoli i massimi esperti internazionali per ICARETE, ciclo di seminari sull'emergenza globale

I massimi esperti in tema di infezioni resistenti e le diverse autorità impegnate nella tutela della salute si incontreranno nella nostra regione, in 12 diversi appuntamenti, per fare il punto sulle infezioni farmaco-resistenti nell'ambito di ICARETE. Il progetto, realizzato con il contributo non condizionante di MENARINI, si tiene in Campania che risulta una delle più virtuose nel sistema di controllo delle infezioni.

L'emergenza Indicate dall’OMS come la potenziale prima causa di morte nel 2050, le infezioni resistenti ai farmaci comunemente reperibili in commercio stanno registrando un rapido incremento in tutti i paesi europei e, dunque, si presentano come nuova emergenza globale.

Per capire l'entità del fenomeno è sufficiente considerare che in Italia si stimano circa 10.000 casi di morti ogni anno dovuti ad infezioni farmaco-resistenti: è il doppio dei decessi legati agli incidenti stradali.

Il Piano nazionale Nel 2017 il Ministero della Salute ha pubblicato il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza, fissando il percorso che le istituzioni nazionali, regionali e locali, devono compiere entro la fine del 2020 per un miglior controllo delle infezioni: corretta aderenza alle norme igieniche preventive stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Salute e utilizzo appropriato degli antibiotici - sia ad uso umano che veterinario - sono tra le raccomandazioni principali mentre si sta cercando di agevolare le attività di ricerca di nuovi antibiotici. E' evidente, in ogni caso, la necessità di un'efficiente rete di comunicazione sul fenomeno: da qui ICARETE

La situazione in Campania Il Direttore UOC Immunodeficienze e Malattie Infettive di Genere “AO Dei Colli Monaldi-Cotugno-CTO”, Vincenzo Esposito, spiega: “Nel 2017 negli ospedali della Campania si sono registrati circa 50.000 casi d’infezioni, la maggior parte dei quali causata da batteri che presentano antibiotico resistenza di vario tipo. I reparti dove sono state riscontrate in maggior numero le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono, nell’ordine, le Terapie Intensive, le Medicine Interne e le Chirurgie. Tali infezioni sono in parte prevenibili ed evitabili attraverso l’applicazione di corretti comportamenti dei professionisti della sanità, che rientrano nei concetti infection control, inteso come controllo dell’epidemiologia locale ed antimicrobial stewardship, intesa innanzitutto come l’uso appropriato degli antibiotici. Quest’ultima attività appare tanto più rilevante in Campania, dove l’assunzione media di dosi quotidiane di antibiotico è tuttora la più alta d’Italia”.

Le prospettive della ricerca “Da quando il problema dei super batteri resistenti alle terapie disponibili è emerso nella sua estrema gravità, la ricerca farmaceutica ha ripreso vigore e progressivamente sta mettendo a disposizione nuovi e più efficaci antibiotici: è auspicabile che si apra un dialogo fra aziende produttrici ed agenzie regolatorie nazionali e regionali per stabilire nuovi percorsi dedicati che consentano un accesso facilitato e rapido di questi nuovi fondamentali strumenti per la cura dei nostri pazienti, in linea con le azioni intraprese dalla Food and Drug Administration”, dice Claudio Zanon, Direttore Scientifico di MOTORE SANITA’.

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