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Uomini: pipì in piedi o seduti? Quello che non vi hanno mai detto

Usanze e pregiudizi condizionano le modalità di espletare una funzione naturale e fondamentale. Ma i medici avvertono che...

Il Manneken-Pis, dal tedesco "fanciullo che fa pipì", in piedi, è uno dei simboli più noti di Bruxelles. I "pueri migentes", bambini più o meno panciuti, che fanno pipì, ancora in piedi, sono un'iconografia diffusissima nelle fontane di tutta Italia, più o meno dall'epoca romana. In Germania esistono vere e proprie fazioni a sostegno delle due diverse modalità che hanno gli uomini di urinare: in piedi oppure seduti. E addirittura un giudice tedesco, in una causa di risarcimento danni per un pavimento di marmo irrimediabilmente danneggiato da schizzi di urina (corrosiva), ha sentenziato il "diritto" per gli uomini di fare pipì stando in piedi. In Giappone circa il 70% degli uomini dice di urinare da seduti, come rivela  Sam Wollaston in un articolo sul The Guardian aggiungendo che anche Lionel Messi, ospite in una trasmissione della Tv uruguayana, ha detto di farla da seduto. 

Nelle zone rurali italiane la pipì in piedi viene ritenuta indiscusso segno di virilità, ancora di più se accompagnata da un getto forte, capace di andare lontano. Diversamente la pensano però addett* alle pulizie, compagn* e coinquilin* alle prese con i segni inequivocabili che il getto non ha centrato il bersaglio oppure lo ha centrato, ma per questioni di fisica cinetica, è rimbalzato tutto intorno.

Ma scegliere di fare pipì seduti o in piedi è davvero una mera questione di educazione o cultura?   

Lo schizzo di ritorno

Gli scienziati di tutto il mondo hanno effettuato una serie di studi per stabilire se per gli uomini vi fossero motivi a sostegno dell'una o dell'altra prassi. Tra le ricerche più note, certamente, quella pubblicata nell'ormai lontano 2014 sugli effetti della posizione tenuta durante lo svuotamento della vescica sull'ingrossamento della prostata. La ricerca concludeva che, sui maschi sani, la posizione era del tutto ininfluente ma la pipiì da seduti risultava avere effetti positivi nei casi di infiammazione o ipertrofia prostatica benigna.

Quello che difficilmente considera chi fa pipì in piedi è, comunque, lo "schizzo di ritorno". Tralasciando i casi in cui il bersaglio non venga centrato (con tutto quello che ne consegue in termini di macchie ai pantaloni, scarpe, tappetini da toilette e pavimenti), infatti, la pipì fatta stando in piedi acquista velocità, il getto verso la fine si frammenta, e quando il liquido colpisce superfici inclinate o tondeggianti (come quelle di tutti i wc) rimbalza, non prima di essersi contaminato con gli immancabili batteri lasciati dalle deiezioni. La spinta, come insegnano le leggi della fisica, è in direzione contraria a quella d'urto, dunque verso l'alto, con varie angolazioni. Questo significa che gli schizzi - dal più piccolo al più grande - si dirigono tutto intorno centrando non solo organo, mani e abiti di chi urina, ma anche quello che c'è intorno: non solo la classica tavoletta, ma anche cose impensabili come - ad esempio - se il wc non si trova abbastanza lontano dal lavabo o non è protetto da una quinta o schermo - gli spazzolini da denti, il pennello da barba, il rasoio, il telo per il viso e tante altre cose. 

Sotto il profilo igienico, quindi, se si è a casa, meglio farla da seduti. Diversamente, se si è fuori casa, la situazione andrà valutata in base alle condizioni igieniche.

Over 50

L'età ha la sua importanza. E non già per la potenza del getto o la capacità di centrare il wc, bensì per una questione di salute. Gli studi dimostrano che fare pipì da seduti consente di rilassare al massimo i muscoli e quindi di svuotare meglio e più rapidamente la vescica, contrastando le infiammazioni dell'apparato. Se si soffre di sbalzi di pressione, inoltre, stando seduti si è decisamente protetti da cadute   

      

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