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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cura della persona

Scontro genitori-figli: 5 consigli che funzionano davvero per mantenere la pace in famiglia

Per avere una famiglia felice ecco le 5 "Pillole di orientamento familiare" messe a punto dagli esperti

Le “Pillole di orientamento familiare” sono consigli davvero semplici ma efficaci per risolvere conflitti familiari e scontri generazionali che possono essere "assunte" on line, in formato multimediale. A realizzarle è stata l’Associazione Oeffe, capofila del progetto Fare Rete sulla base di una lunga indagine statistica commissionata al Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Cisf – Centro Internazionale Studi Famiglia. 48 i consultori privati, 50 le associazioni familiari e 300 le famiglie coinvolte dalla ricerca.

Prevenire è meglio che curare

Da anni Oeffe propone corsi per fidanzati, coppie e famiglie: partendo dall’analisi di casi reali, che tutti potrebbero aver vissuto, cerchiamo di scoprire insieme come risolvere i piccoli e grandi problemi che una famiglia si trova quotidianamente ad affrontare – spiega Giorgio Tarassi, presidente dell’Associazione – Il nostro è un metodo preventivo: ci rivolgiamo cioè a situazioni di famiglie ‘sane’, che vogliono approfondire e formarsi per migliorarsi e vivere al meglio le relazioni familiari per evitare situazioni di difficoltà”.

Le 5 "Pillole" di base

Ecco quindi le 5 Pillole di Oeffe da assumere per avere una famiglia felice:

La coppia: La coppia è la base della famiglia, anche se spesso ce ne si dimentica e la si trascura. Stare bene insieme è fondamentale: la formazione e l’affiatamento di coppia sono elementi imprescindibili per la famiglia. Quali possono essere i segnali d’allarme cui fare attenzione? Quando la comunicazione inizia a deteriorarsi, a farsi solo fattuale e pragmatica. Il consiglio pratico, in questo caso, è quello di prendersi del tempo esclusivo per la coppia: che non vuol dire solo weekend romantici, ma anche nella quotidianità un momento per uno svago o per sbrogliare insieme un problema.

La comunicazione: Le relazioni vivono e si alimentano della comunicazione. Nel percorso di una famiglia, le crisi sono inevitabili, ci sono scelte difficili da prendere, a volte anche imprevedibili. Si cambia, e non sempre è facile andare di pari passo nell’evoluzione personale. Il consiglio per cercare di comunicare sempre al meglio con il proprio partner e in generale con la propria famiglia? Pensare bene al come, quando, dove e in che tono parlare è fondamentale per costruire una relazione solida e migliorarsi a vicenda.

L’educazione: Quanti genitori non vorrebbero che il proprio figlio fosse più ordinato, più attento, più ubbidiente? Tra l’esprimere un desiderio e ottenere un risultato concreto, però, esiste una bella differenza. Come genitori è necessario costruire un progetto che favorisca queste qualità: è utile approcciarsi all’educazione con professionalità, con un progetto, obiettivi e tempo calati sull’età del bambino. È assolutamente fondamentale la collaborazione tra genitori. Il consiglio pratico? Partiamo dall’esempio: i nostri figli ci guardano, se mostriamo loro che ci vogliamo migliorare, trarranno grande aiuto da questo. Noi comunichiamo quello che facciamo e i bambini prendono spunto da quello che facciamo.

Giochi e compiti: Quante volte si risponde con insofferenza alla domanda “Mamma, papà giochi con me?”. Molto spesso i giocattoli non riescono a intrattenere a lungo i bambini che, di conseguenza, chiedono ai genitori di diventare i loro compagni di gioco. E se è importante cogliere il bisogno del momento, un suggerimento pratico potrebbe essere quello di togliere per qualche tempo un gioco dalla sua quotidianità, per poi reinserirlo dopo qualche mese, così da suscitare una riscoperta e un’interazione nuova da parte del bambino. Allo stesso modo, è importante che i genitori mantengano questo approccio “intenzionale” verso l’educazione dei figli, anche quando da bambini diventano preadolescenti e poi ragazzi, senza scoraggiarsi davanti ai cambi improvvisi che spesso notano in loro. Per esempio, per far capire al proprio figlio che un obiettivo – e la conseguente soddisfazione – si raggiungono con l’impegno, gli si può affidare un piccolo compito domestico, come preparare la pizza per la cena di tutta la famiglia. Questo tipo di esperienze motiva i bambini, infatti, facendoli sentire gratificati per l’obiettivo raggiunto.

Le relazioni: Oltre ai rapporti all’interno della famiglia, è importante che – nonostante la frenesia della vita quotidiana, gli impegni professionali e non – le famiglie creino e consolidino le relazioni anche con altri nuclei familiari, cercando un confronto con loro in diversi contesti: amicizie, scuola, comunità locale, corsi di formazione, ecc. Per farlo, è sufficiente creare una sorta di appuntamento fisso – settimanale, mensile, a seconda della disponibilità di tempo, come una cena con gli altri condomini, una giornata dedicata ai compagni di scuola o qualche ora a servizio della comunità dove si vive.

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