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Alimentazione

San Marzano, perché fa così bene: storia e benefici del pomodoro campano

Le sue proprietà lo rendono un ottimo alleato contro i tumori, in particolare quelli a carico dell’apparato digerente e della prostata. Inoltre, le sostanze antiossidanti, contenute nella polpa, contrastano l'invecchiamento e la pressione alta, riducendo il rischio di infarto e ictus

Apprezzato in tutto il mondo per le sue caratteristiche esaltate dalla sua trasformazione in “pelato” o “in pelato a filetti”, il pomodoro San Marzano (o Sammarzano) si riconosce per la sua forma allungata e per il suo sapore agrodolce che lo rende indicato per il consumo crudo oppure cotto sottoforma di salsa. A rendere questo prodotto così caratteristico e unico, oltre al sapore tipicamente agrodolce – come abbiamo detto - la scarsa presenza di semi e la buccia di colore rosso vivo e di facile pelabilità. Si coltiva nell'Agro Sarnese-nocerino, in provincia di Salerno, nell'Acerrano-nolano e nell'area Pompeiana-stabiese, in provincia di Napoli e nel Montorese, in provincia di Avellino, per un totale di 41 comuni (alcuni solo parzialmente), con una tecnica che prevede l'allevamento di tipo verticale delle piante con l'uso di sostegni e che così rispetta la tradizione secolare (anche se, per l'elevato numero di ore di manodopera richieste, tale tecnica incide fortemente sui costi di produzione). La presenza di una serie di fattori concomitanti, quali il clima mediterraneo e il suolo estremamente fertile, l'abilità e l'esperienza acquisita dagli agricoltori dell'area di produzione nel corso dei decenni, ha contribuito al grande successo nel mondo del pomodoro San Marzano, coronato, nel 1996, dal riconoscimento dell'Unione Europea come D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta).

Le origini del pomodoro San Marzano

Il pomodoro è un ortaggio originario dell'America Centrale, giunto nel 1600 in Spagna dove però gli fu dato un mero valore ornamentale. Solo successivamente, non prima del XVIII secolo, iniziò a diffondersi nei diversi paesi del Mediterraneo. Secondo alcune testimonianze il primo seme di pomodoro sarebbe arrivato in Italia intorno al 1770, come dono del Regno del Perù al Regno di Napoli e sarebbe stato piantato proprio nella zona che corrisponde oggi al Comune di San Marzano. Da questo deriverebbe il pomodoro San Marzano che oggi conosciamo. Secondo altre testimonianze, invece, il suo arrivo negli attuali comuni di Nocera, S. Marzano e Sarno è successivo, precisamente nel 1902. Che sia vera la prima o la seconda testimonianza non c’è dato sapere, l’unica cosa certa è che agli inizi del 1900, quando iniziarono ad aprire le prime industrie di conservazione, ad opera di Francesco Cirio, che producevano il famoso "pelato" da salsa, la pasta di Gragnano e di Torre Annunziata condita con il sugo di pomodoro San Marzano divenne il piatto simbolo delle domeniche e delle feste comandate partenopee. Inoltre, per il valore economico che riuscì a raggiungere per gli agricoltori dell'agro sarnese-nocerino in quel periodo, il San Marzano fu definito anche "oro rosso".

E’ esportato in tutto il mondo

Negli anni Ottanta la coltura del pomodoro San Marzano ha subìto una drastica riduzione, in termini di superfici e di produzione, per motivi fitosanitari ma anche economici (la tecnica colturale era particolarmente costosa), ma l'azione di recupero avviata dalla Regione Campania e oggi consolidata dal Consorzio di tutela, ne ha consentito la salvaguardia e il suo rilancio a livello internazionale. Il pomodoro S. Marzano DOP sta, infatti, vivendo un periodo di rinascita: oggi viene venduto non solo in Europa e in America, ma anche in altri continenti, dove si sta diffondendo grazie anche al crescente successo della "dieta mediterranea".

Protegge contro i tumori

Che il pomodoro facesse bene lo si è sempre saputo, ma uno studio italiano, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cellular Physiology, ha fatto luce anche sulle sue proprietà antitumorali. La ricerca è stata condotta analizzando gli effetti sulle cellule tumorali di due varietà di pomodoro campane, il San Marzano e il Corbarino, e ha scoperto che chi consuma regolarmente queste due tipologie di pomodori riduce sensibilmente il rischio di tumore allo stomaco (quarta tipologia di tumore al mondo per diffusione). Avendo proprietà digestive e detossinanti, i ricercatori pensano che questi tipi di pomodori proteggano da tutti i tipi di cancro, in particolare da quelli a carico dell’apparato digerente.

Riduce la pressione e contrasta l’invecchiamento

I pomodori in generale, e i San Marzano in particolare, sono anche fonti di preziosi nutrienti come potassio, fosforo, vitamina C, vitamina K e folati. Nella polpa, in particolare, si trova il licopene, un potente antiossidante che conferisce al pomodro il colore rosso e la cui azione è adiuvata da altri due antiossidanti (la luteina e la zeaxantina). Mentre il licopene insieme alla vitamina C combattono i radicali liberi contrastando l’invecchiamento cellulare, il potassio agisce da vasodilatatore riducendo i rischi legati alla pressione alta come infarto e ictus.

E’ un toccasana per la prostata

Il licopene è anche in grado di ridurre i disturbi causati dai problemi alla prostata. I ricercatori della Harvard Medical School hanno dimostrato come il consumo per più di due volte a settimana di pomodori riduce del 34% il rischio di cancro alla prostata rispetto a chi non ne consuma affatto. Quindi, mai fare mancare i pomodori a tavola rispettando la stagionalità (i pomodori San Marzano vengono coltivati dalla stagione primaverile alla fine di quella autunnale).

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