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Alimentazione

8 cose curiose sulle vitamine che non tutti sanno

Indispensabili per l'organismo non sempre fanno bene. Ecco perché

Le vitamine sono composti chimici organici fondamentali per lo svolgimento di diverse funzioni biologiche come la crescita dell'organismo, l'integrità delle cellule e lo svolgimento regolare dei processi metabolici. Usualmente vengono divise in idrosolubili, cioè che si sciolgono in acqua, e liposolubili ovvero che si sciolgono nei grassi.

Le vitamine idrosolubili – di cui fanno parte la vitamina C e le vitamine del gruppo B – devono essere assunte regolarmente e non si accumulano nei tessuti, perché vengono rapidamente eliminate dall’organismo con l'urina. Per questo, è molto difficile che si verifichino casi di sovradosaggio di questo tipo di vitamine.

Le vitamine liposolubili, invece, sono trasportate all'interno del corpo dai grassi e vengono immagazzinate nei tessuti, in particolare nel tessuto adiposo: per questo vengono eliminate molto lentamente e possono determinare problemi di dosaggio eccessivo se assunte tramite integratori. E' infatti praticamente impossibile assumerne quantità eccessive con l’alimentazione. Tra le vitamine liposolubili troviamo la vitamina A, la vitamina D, la E e la K.

8 curiosità sulle vitamine

Le vitamine fanno ingrassare? Assolutamente no! Le vitamine, infatti, sono nutrienti completamente privi di calorie e non influiscono sul peso corporeo. Al contrario, le vitamine sono importantissime per aiutare il nostro organismo a gestire il metabolismo e l’energia assorbita dai cibi.

Cuocere un alimento distrugge le vitamine contenute al suo interno? No. La cottura dei cibi può ridurre la quantità di vitamine ma mai azzerarne completamente l’apporto. La riduzione dell’apporto vitaminico di un alimento dipende sia dal tipo di vitamina che dalle modalità di cottura. Tra i metodi di cottura che comportano una maggiore perdita di vitamine c'è la bollitura, ovvero l’immersione in acqua molto calda di un alimento.

Quali alimenti sono più ricchi di vitamine? Gli alimenti di origine vegetale rappresentano la risorsa vitaminica più importante per l'uomo, poiché sono gli unici organismi in grado di produrre vitamine in modo autonomo.

Surgelare gli alimenti ne riduce le vitamine? No, l’eventuale perdita di vitamine deriva dalla cottura degli alimenti.

Il contenuto vitaminico della frutta può cambiare? Si! La quantità di vitamine contenute in un frutto può cambiare in relazione alla maturazione e ai processi di conservazione o lavorazione. Il contenuto vitaminico, infatti, risulta maggiore nei frutti maturi, purché la crescita avvenga sulla pianta e non in frigo, mentre può diminuire a seguito dell’essicazione, procedimento che colpisce soprattutto la vitamina C fino quasi ad azzerarla.

Il contenuto di vitamine negli integratori è regolato per legge? Si, ed è compreso tra un valore minimo, determinato in modo che contribuisca correttamente al fabbisogno, e uno massimo, molto al di sotto della soglia di tossicità.

Fa bene a tutti assumere integratori di vitamine? No. Infatti, mentre la carenza di numerose vitamine affligge tutt'oggi le regioni povere del mondo, nei paesi occidentali è difficilissimo che questo avvenga. Le cause più comuni di carenza vitaminica sono:

  • presenza di una malattia che impedisce l’assorbimento delle vitamine,
  • seguire una dieta particolarmente squilibrata,
  • gravidanza.

Il consumo di integratori vitaminici perciò è superfluo negli individui sani che si alimentano con una dieta varia ed equilibrata.

Più vitamine prendo e meglio sto? No. Il consumo eccessivo di integratori vitaminici, infatti, può portare ad una malattia chiamata ipervitaminosi, che può avere conseguenze a volte anche molto gravi. Le più frequenti ipervitaminosi si verificano assumendo in eccesso le vitamine liposolubili, ovvero le vitamine A, D, E o K, che vengono immagazzinate nel fegato e nel grasso corporeo e vengono eliminate molto lentamente. Assumere dosi eccessive di queste vitamine attraverso l’alimentazione è praticamente impossibile: per questo motivo, la maggior parte dei casi di ipervitaminosi riportati sono dovuti a un consumo eccessivo di integratori. I sintomi legati all'ipervitaminosi sono molti vari e, in linea di massima, dipendono dal tipo di vitamina che si è accumulata in eccesso.

Il troppo stroppia

In caso di eccesso di vitamina A i sintomi più comuni sono cefalea, vomito e stato di torpore, con ossificazione precoce o malformazioni nel nascituro come anche nei bambimi.

Per quanto riguarda l’eccesso di vitamina D, invece, si può osservare un aumento dei livelli di calcio nel sangue, accompagnato da sete, dolori addominali e affaticamento, fino ad arrivare ai casi più gravi di alterazioni dello stato di veglia.

L’ipervitaminosi di vitamina E non è tossica, ma può portare a disturbi intestinali.

L’eccesso di vitamina K, anche se più raro, può portare a vampate, trombosi e anemia.

Gli integratori vitaminici, quindi, non devono essere assunti indiscriminatamente e senza un reale necessità: è sempre buona norma consultare il proprio medico di fiducia prima di assumere qualunque tipo di integratore.

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