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I semi di amaranto abbassano il colesterolo e riducono l'appetito

Questo pseudocereale vanta numerosi utilizzi in cucina, oltre che preziosissimi benefici per il nostro organismo. Scopriamoli insieme al nutrizionista Marty Fierro

L’amaranto è uno pseudocereale, cioè ha caratteristiche organolettiche e nutrizionali simili a quelle dei cereali come il grano, il riso o il farro, pur appartenendo a un'altra famiglia, quella delle Amarantacee. La pianta, originaria del Messico, oggi è coltivata anche in altri paesi, come Stati Uniti, Austria e Sud America. Della pianta dell’amaranto si possono mangiare le foglie (con un sapore delicato e simile a quello degli spinaci), le radici (con un sapore simile quello del latte) e i semi (molto piccoli e dal retrogusto di nocciola). Ad essere utilizzati in cucina sono soprattutto i semi che solitamente vengono consumati allo stesso modo dei cereali, quindi cotti e insieme a cereali, come orzo, farro o avena, oppure in forma di farina di amaranto. I semi, inoltre, si possono lasciare germogliare per poi raccogliere germogli e utilizzarli per arricchire, ad esempio, delle richhe insalate.

A caratterizzare l’amaranto è l’essere privo di glutine, questo ne consente il consumo anche ai celiaci e a chi ha intolleranze al glutine. Per un piatto completo lo si può abbinare a una fonte proteica, come legumi, carne, pesce, uova, formaggio, tofu, frutta secca a guscio (noci, nocciole, mandorle). Oltre a vantare numerosi utilizzi in cucina, l’amaranto è anche ricco di nutrienti, tra cui manganese, magnesio, fosforo, ferro e selenio, e di preziosi benefici per l’organismo. Scopriamoli insieme al nutrizionista Marty Fierro.

I benefici dell’amaranto

Rafforza le difese immunitarie

L’amaranto, rispetto ai cereali come grano, mais e riso, è ricco di lisina, un aminoacido molto importante poichè favorisce la formazione di anticorpi che difendono l’organismo dagli agenti patogeni e aiuta la fissazione del calcio nelle ossa contrastando l’osteoporosi. Inoltre, la lisina è molto utile in caso di sovrappeso perché brucia i grassi e contrasta la ritenzione idrica e cellulite.

Riduce il grasso addominale

L’amaranto, rispetto a cereali come grano, mais e riso, ha un basso indice glicemico. Ciò significa che non causa picchi glicemici elevati dopo mangiato, prevenendo così il diabete nelle persone predisposte e il rallentamento del metabolismo (causato da un eccesso di zuccheri nel sangue) che favorisce a sua volta l’accumulo di grasso soprattutto a livello addominale.

Abbassa il colesterolo cattivo

L’amaranto è un toccasana per il cuore e il cervello grazie al buon contenuto di fitosteroli. Questi composti sono noti per la capacità che hanno di abbassare i livelli del colesterolo cattivo (LDL) e dei trigliceridi nel sangue. In tal modo, riducono il rischio di ictus e infarto, proteggendo cuore e cervello. Non solo, le fibre e i fitonutrienti contenuti nell’amaranto influiscono positivamente anche sulla pressione sanguigna, abbassandola.

Aumenta il senso di sazietà

Grazie al buon contenuto in fibre, l’amaranto favorisce il transito intestinale, e nel regolare la funzione intestinale non ne irrita la mucosa. Inoltre, le fibre solubili in esse contenute aumentano il senso di sazietà e fanno assorbire meno grassi, colesterolo e zuccheri. Per questo motivo il suo consumo è consigliato anche a chi sta seguendo diete ipocaloriche.

Previene i segni dell’invecchiamento

Grazie al suo abbondante contenuto di minerali, l’amaranto aiuta a prevenire i segni dell'invecchiamento. Inoltre, la presenza di antiossidanti combatte i radicali liberi, riducendo allo stesso tempo il rischio di patologie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer e di Parkinson.

Dose consigliata e controindicazioni

La dose quotidiana di amaranto raccomandata è pari a 80 gr. Sarebbe opportuno consumarlo non più di 3-4 volte a settimana, all’interno di una dieta ricca e varia. Il consumo è invece sconsigliato a chi soffre di artrite, malattie renali e gotta, poiché è ricco di acido ossalico, che inibisce l’assorbimento di zinco e calcio. Si consiglia di non superare la dose raccomandata, per evitare l’insorgenza di effetti collaterali come bruciore di stomaco, mal di testa e sonnolenza.

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