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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La guerra non risparmia gli ospedali: Yuliya da Kiev al Monaldi per curare una malattia rara

È una ragazza di 26 anni che grazie all'Osservatorio Malattie Rare (OmaR) è stata accolta a Napoli per proseguire le sue cure

La guerra in Ucraina non risparmia gli ospedali, e i pazienti, soprattutto quelli in condizioni più serie, sono in difficoltà. Yuliya è una ragazza di 26 anni che fino a qualche giorno fa viveva a Kiev, e che ora è stata accolta a Napoli per curarsi al Monaldi. È affetta da una malattia rara cronica e progressiva, l'ipertensione arteriosa polmonare, ed in patria non era più in grado di ottenere farmaci e assistenza.

L'Osservatorio Malattie Rare (OmaR) fin dai primi giorni del conflitto ha tenuto i rapporti con le associazioni del posto. Così è avvenuta la conoscenza del suo caso. Ora la ragazza è a Napoli, sta bene ed è stata presa in carico dal Centro per la diagnosi e cura dell'ipertensione polmonare dell'Ospedale Monaldi. Ad accoglierla all'arrivo ha trovato i volontari dell'AMIP, Associazione Malati di Ipertensione Polmonare Onlus, e una persona pronta ad ospitarla a casa propria se necessario.

"Siamo davvero felici di aver dato il nostro contributo per accogliere Yuliya in Italia – afferma Laura Gagliardini, Presidente di AMIP Onlus – e di essere parte attiva di una rete di solidarietà che con tutta probabilità accoglierà altri pazienti con ipertensione arteriosa polmonare in Italia. Su Napoli una nostra delegata ha accolto Yuliya al suo arrivo, l'ha accompagnata presso una struttura d'accoglienza coordinata dal consolato ucraino che ha provveduto a rilasciare tutti i documenti necessari per essere presa in carico dal punto di vista medico e sanitario. L'ha aiutata a sistemarsi, ha provveduto alle sue necessità più urgenti ed è sempre disposizione per lei. Questo per noi è il senso di fare associazionismo e di fare rete".

Così il professor Michele D'Alto del Monaldi, responsabile del Centro per la diagnosi e cura dell'ipertensione polmonare nel nosocomio partenopeo: "Yuliya sta abbastanza bene, abbiamo eseguito tutti i controlli del caso e abbiamo rimodulato la sua terapia secondo le necessità attuali. Siamo davvero felici di averla accolta, perché questo è il senso profondo del nostro lavoro di medici. Siamo assolutamente a disposizione nel caso in cui ci fosse necessità di assistere altri pazienti provenienti dall'Ucraina”.

L'assistenza farmaceutica regionale ha intanto disposto che a Yuliya vengano forniti i farmaci necessari per tutto il tempo della sua permanenza.

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