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Pizzaiolo in Ucraina, dramma a Ternopil: "Ci stiamo preparando al peggio"

Il racconto di Yura Feridova, un passato da barista a Napoli e adesso titolare della "Pizzeria Sorrento" nella città ucraina

Yura Feridova è un pizzaiolo di Ternopil, città dell'Ucraina occidentale. Ha vissuto 11 anni come barista a Napoli, e ha raccontato all'Adnkronos come sta vivendo l'invasione russa.

Di giorno - spiega - cucina pasti "per i militari e per chi non se li può permettere a causa della guerra". Di notte esce "con i militari per i boschi, le case abbandonate, i campi in cerca di bombe inesplose, o dei militari russi. Ne abbiamo presi sei". Vanno anche alla ricerca di "chi aiuta i militari russi", ovvero le "spie ucraine che sono arrivate soprattutto da Donetsk e da Luhansk".

Parla della sua 'Pizzeria Sorrento', attività con 18 dipendenti che ora fatica a pagare. "Li faccio lavorare due al giorno, per cercare di pagarli". "Un anno fa - racconta Yura - avevo appena rinnovato la cucina, avevo speso 130mila dollari, e ora stavo rimodernando le due sale, avevo ordinato le sedie a Kharkiv, ma non mi arriveranno mai. I lampadari grandi in Polonia, non arriveranno nemmeno quelli".

A Ternopil, che si trova vicino a Leopoli, la situazione per ora è più tranquilla rispetto ad altre parti dell'Ucraina. "Ma anche qui ci stiamo preparando al peggio", spiega. Quello che è certo, dice, è che "i russi dicono che vogliono liberare l'Ucraina, ma sono al primo posto al mondo per la propaganda. Noi non li vogliamo, noi stiamo bene così. Non vogliamo che vengano in casa nostra e ci dicano cosa dobbiamo fare e come", aggiunge.

La dimostrazione di quanto gli ucraini non vogliano i russi si è vista "a Kherson, una città distrutta al 50%. La gente a mani nude è scesa in strada per mandare via i militari. Ha cacciato via la Croce rossa russa che portava cibo, medicine, per dire che dai russi loro non vogliono nulla".

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