Turismo, Napoli meglio con il Covid che dopo
Il Centro studi enti locali ha calcolato gli incassi della tassa di soggiorno città per città. Nel 2020, in piena pandemia, al capoluogo partenopeo sono andati oltre 4,2 milioni di euro; nel 2021, con meno restrizioni, solo 3,9. Lontani i fasti del 2019, quando in città venivano versati oltre 11 milioni di euro
Un dato che spariglia le carte e lascia perplessi. Il turismo a Napoli ha fruttato più nel pieno della pandemia che dopo. A dirlo è il Centro studi Enti locali che ha calcolato, città per città, gli incassi della tassa di soggiorno.
Nel 2020, in piena pandemia, Napoli ha fatto registrare un incasso di 4,2 milioni di euro, che le ha permesso di piazzarsi al sesto posto della speciale classifica, dopo Milano, Firenze, Venezia, Rimini e Bologna. Ovviamente, ogni città applica una tariffa diversa, quindi un maggiore introito non vuol dire necessariamente più turisti. E' però interessante confrontare il dato che Napoli ha fatto registrare nel 2021, quando c'erano già meno restrizioni: 3,5 milioni, con un passivo di circa 700mila euro. Una perdita che ha permesso anche alla località balneare di Jesolo di sorpassare il capoluogo partenopeo.
E' deducibile, quindi, al di là delle dichiarazioni di facciata di politici e associazioni di categoria, che dal 2020 al 2021 la città del Vesuvio abbia perso visitatori. Un dato ancora più rilevante se si pensa che a livello nazionale gli introiti della tassa di soggiorno sono aumentati di oltre il 14 per cento. Nel Paese ci sono località che perdono ancora di più: Valle d'Aosta, Lazio e Piemonte fanno registrare un passivo ben oltre il 20 per cento.
Sono comunque lontani i fasti del 2019. In quell'anno Napoli risultava al quarto posto dopo Milano, Firenze, Venezia con un risultato di 11,4 milioni di euro, il triplo del valore attuale. La stagione 2022 sembra essere partita con i migliori auspici, ma solo nei prossimi mesi sapremo se la città si sarà in parte avvicinata ai successi pre-Covid.