Sui documenti tornano "Genitore 1" e "Genitore 2", don Patriciello: "Un obbrobrio"
Le parole dure del parroco del Parco Verde
La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha annunciato che sulla carta di identità per i minori di 14 anni o sui moduli di iscrizione a scuola dei bambini verranno cancellati i nomi "madre" e "padre" per tornare agli anonimi "genitore 1" e "genitore 2". Dopo la decisione si è aperto il dibattito tra chi è "pro" e chi è "contro". Tra i commenti si registra anche quello di don Maurizio Patriciello, parroco al Parco Verde di Caivano, che condanna senza mezzi termini la scelta della ministra.
"Facciamo le persone serie"
"Sono nato da un padre e una madre - scrive don maurizio - Mio padre si chiamava Raffaele, mia madre Stefania. Mio padre era maschio, mia madre femmina. Sono loro eternamente grato per il dono immenso della vita. Genitore 1 e genitore 2 mi ricordano le prime addizioni alla scuola elementare. Un obbrobrio. Smettiamola. Facciamo le persone serie. E badiamo ai veri problemi del Paese".
"Don Patriciello confonde se stesso con lo Stato"
Immadiata la reazione di alcune associazioni com l'Arcigay di Napoli che, attraverso il presidente Daniela Lourdes Falanga, ha commentato: "Don Patriciello continua a confondere se stesso con lo Stato. Continua a diffondere quella cultura eteronormata che silenzia la verità dei fatti, di famiglie che semplicemente vanno tutelate, e della tutela essenziale dei loro bambini. Ma lui, in un area geografica anche molto complicata, non regola il proprio disprezzo per una formula inclusiva, che si vuole reintrodurre, e lo grida a gran voce, perché nonostante tutto esiste il sano e l’insano, e la Chiesa deve alzare la voce in uno Stato Laico e garante di tutti i cittadini e le cittadine. E la sua intolleranza, la sua visione ideologica dello Stato, toccherà migliaia di persone. Ed il problema reale è questo, trovarsi in una posizione di visibilità alta e strategica per poter creare danni irreparabili sul piano culturale".