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Domenica, 24 Settembre 2023
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Tasse di soggiorno, Napoli tra le città più care d'Italia

Per ogni notte in albergo o b&b Il capoluogo campano applica tariffe sopra la media nazionale

Napoli tra le città più care d'Italia per quanto riguarda la tassa di soggiorno, il balzello comunale che si applica per ogni notte trascorsa in qualsiani struttura ricettiva. AdnKronos ha commissionato una ricerca al Centro studi Enti locali per i capoluoghi di provincia. Il costo, a Napoli, è sempre superiore alla media nazionale. 

Il gettito dell'imposta di soggiorno dovrebbe essere utilizzata, per legge, per finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali. Servizi, come la pulzia, i trasporti e il decoro urbano, in città appaiono ancora carenti. Basti vedere lo stato di degrado del verde pubblico, le lunghe attese per metro e bus, la sporcizia che campeggia in diverse zone della città. Di seguito, le tariffe per ogni categoria alberghiera.

Alberghi

Una stella: le tariffe richieste ai turisti che optino per una camera in un albergo a una stella nelle principali città italiane spaziano dai 50 centesimi di Palermo, Perugia e Potenza ai 3,50 euro di Firenze. In mezzo Ancona, Cagliari e Venezia (un euro), Trieste (1,20 euro), Catanzaro, Genova e Trento (1,50 euro), Milano e Napoli (due euro), Torino (2,30 euro) e Roma, con tre euro.

Due stelle: salendo alla categoria superiore, quella degli alberghi a due stelle, si confermano tra le città meno esose, in relazione all’imposta di soggiorno, Palermo, Perugia e Potenza che, così come Ancora e Cagliari, chiedono soltanto un euro. Al di sotto della media per questa categoria, che è di un euro e novanta centesimi, anche Catanzaro, Genova, Trento e Trieste, che chiedono 1,50 euro a turista. Al di sopra di questa soglia: Venezia (2 euro), Torino (2,30), Napoli (2,50), Roma e Milano (3 euro) e Firenze (4,5 euro).

Tre stelle: pernottare in un albergo a tre stelle in una delle città capoluogo del paese comporta mediamente una maggiorazione, a titolo di imposta di soggiorno, pari a 2,6 euro. Sono al di sotto di questa media: Cagliari, Genova, Palermo, Perugia e Potenza, che hanno deliberato un importo pari a 1,5 euro, e Ancona, Catanzaro, Trento e Trieste che ne chiedono due. Al di sopra della media, Torino, con 2,8 euro, Napoli e Venezia, con 3,5 euro, Roma e Milano (4 euro) e Firenze, con sei euro.

Quattro stelle: passando alla categoria dei quattro stelle, non cambiano i nomi delle città più 'esose' dal punto di vista del tributo legato al turismo: in vetta Firenze che, anche in questo caso, chiede più del doppio rispetto alla media delle altre città capoluogo di regione. La tariffa fiorentina è di sette euro contro i 3,4 di media. Seguono Roma e Milano, rispettivamente con sei e cinque euro, Napoli e Venezia con 4,5 e Torino con 3,7 euro. Al di sotto della media Genova con 3 euro, Trento e Catanzaro con 2,5 e Trieste con 2,2 euro. Le più economiche sono Ancora, Cagliari, Palermo, Perugia e Potenza, ferme a due euro.

Cinque stelle: anche per chi sceglie la categoria degli hotel più prestigiosi, quelli a cinque stelle, è il comune di Firenze quello che chiede di pagare il tributo più ingente: 8 euro. Segue, a breve distanza, la Capitale con 7 euro. Al di sopra della media, che è di circa 4 euro, anche Milano, Napoli, Torino e Venezia, che hanno deliberato una tariffa pari a 5 euro, e Genova che ne chiede 4,50. Più contenuti gli importi che si pagano nei migliori hotel di Catanzaro, Palermo e Trento (3 euro), Perugia, Potenza e Trieste (2,50 euro). Le tariffe più basse sono quelle anconetane e cagliaritane, ferme a quota due euro.

Bed and breakfast

La tariffa media dell’imposta di soggiorno applicata nei bed and breakfast delle principali città del paese è di circa 2,3 euro. Chiedono nettamente meno i comuni di Ancona, Perugia e Potenza (0,50), quelli di Cagliari, Palermo e Trento (1,50 euro) e quello di Catanzaro (due euro). Al di sotto della media anche le tariffe deliberate dall’amministrazione triestina che però ha scelto, in questo caso, di fare dei distinguo dividendo queste strutture in tre categorie distinte: standard (1,20 euro); comfort (1,30 euro) e superior (1,50 euro). Anche Venezia applica tariffe differenziate che spaziano da due a cinque euro in base alla classificazione. Perfettamente in linea con la media delle altre città capoluogo Trento, con 2,3 euro. Al di sopra, invece, Genova, Milano e Napoli, con 3 euro, Roma (3,5 euro) e Firenze, con 5,5 euro.

Case vacanza 

Per quanto riguarda case e appartamenti vacanza, la città più competitiva (sempre e solo guardando alla voce imposta di soggiorno) è Aosta, con venti centesimi a persona a notte, seguita da Ancona, con 0,50 e da Perugia e Potenza (un euro). Al di sotto della media anche le tariffe applicate a Cagliari, Catanzaro, Palermo e Trento, che chiedono 1,5 euro a questa tipologia di vacanzieri. Al di sopra, invece, Torino (2,3 euro), Genova, Milano e Napoli (3 euro), Roma (3,5 euro) e Firenze, con 5,5 euro. Trieste e Venezia, anche in questo caso, hanno scelto di prevedere tariffe differenziate a seconda della tipologia di immobile e chiedono rispettivamente da 1,20 a 2,2 euro e da due a quattro euro. 

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