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Mercoledì, 24 Aprile 2024

A Ponticelli nascerà il primo impianto di compostaggio di Napoli

Comune e Regione presentano il progetto per il sito di trattamento dell'umido a Napoli Est: costerà 31 milioni di euro ed entrerà in funzione all'inizio del 2024

Comune di Napoli e Regione Campania annunciano il bando internazionale per la realizzazione di un impianto di compostaggio. Sorgerà a Ponticelli, costerà 31 milioni di euro e dovrebbe entrare in funzione all'inizio del 2024. 

Non è la prima volta che a Napoli si parla di un biodigestore. Ci ha provato per 10 anni l'amministrazione de Magistris, ma tutte le gare indette sono andate deserte. Problema che Gaetano Manfredi è convinto di non incontrare, soprattutto grazie al supporto economico garantito dai fondi regionali. 

Quello di Napoli sarà uno degli undici impianti previsti su tutto il territorio regionale perché, come ha specificato De Luca "...se non si vuole l'inceneritore allora si deve accettare la realizzazione di altri tipi di impianti". A proposito di inceneritore, il presidente ha annunciato anche la realizzazione della quarta linea ad Acerra che servirà da supporto quando una delle altre tre chiuderà per assistenza.

Tornando al sito di compostaggio, Manfredi ha assicurato che i lavori partiranno entro il 2022, nel frattempo il Comune dovrà migliorare la raccolta differenziata: "Asia sta preparando il nuovo piano industriale" ha affermato il sindaco in considerazione del fatto che in molti quartieri la raccolta dell'umido è inesistente. L'area individuata è quella nella quale sorge il Depuratore di via De Roberto. Nello specifico, il bando è stato pubblicato per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori per la costruzione dell’impianto di compostaggio con recupero di biometano. Asia viene individuato come soggetto gestore del sito.

L'impianto

Consentirà il trattamento e la valorizzazione di 30mila tonnellate all’anno di rifiuti organici derivanti dalla raccolta differenziata cittadina, mediante soluzioni impiantistiche evolute, che adottano il processo e la tecnologia della digestione anaerobica, con produzione di biogas da immettere nella rete nazionale (per circa 4 milioni di metri cubi all’anno), integrata agli usuali trattamenti aerobici. "L’impianto - si legge nella nota del Comune - occuperà una superficie di circa 72.000 metri quadrati (di cui circa 15.000 coperti) e sarà realizzato con le più moderne tecnologie per il contenimento degli odori".

Da valutare, ora, la risposta del territorio. A Napoli Est c'è sempre stata una forte ostruzione all'idea di realizzare un biodigestore. I cittadini si sono anche appellati ai tribunali, vista la vicinanza di insediamenti abitativi a pochi metri in linea d'aria da dove dovrebbe sorgere l'impianto. Inoltre, hanno a più ripresa posto la bonifica di zone paludose come condizioni pregiudiziali per il sito di compostaggio. Difficile che possano accontentarsi della costruzione del parchetto pubblico promesso da Comune e Regione. 

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