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Campania, allarme siccità: colpiti cereali, grano tenero e grano duro

Il dato allarmante arriva dalla Coldiretti

La siccità in Campania ha colpito soprattutto i cereali, grano tenero e grano duro. Le temperature hanno anticipato il processo di maturazione ed essiccazione, costringendo le piantine di grano ad arrivare prima alla maturazione e quindi riducendo la capacità di accrescimento dei chicchi.

Questo significa che si è passati da una produzione di circa 50 quintali per ettaro alla metà, in alcuni casi sotto i 20 quintali per ettaro, ossia un terzo. Questo è quanto emerge dalla mappa dei danni per la Campania messa a punto dalla Coldiretti.

Corsa per salvare le produzioni

Via libera dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania all’incremento del 50% di gasolio agricolo a favore delle aziende che hanno necessità di irrigare con le pompe in pieno campo, accogliendo la specifica richiesta avanzata da Coldiretti Campania. La maggiorazione nella disponibilità di carburante serve anche a rispondere alle necessità delle stalle, per l’energia necessaria ai macchinari utilizzati per la produzione e per il benessere degli animali. Le richieste potranno essere avanzate dal prossimo 1° settembre e saranno a beneficio delle imprese che prevedono di esaurire le scorte di carburante entro il 10 ottobre. La morsa del caldo, che ormai si trascina da maggio, ha costretto le aziende agricole ad incrementare l’irrigazione. Nonostante gli interventi di soccorso, l’anticipazione della maturazione causerà una perdita media di almeno il 20% della produzione.

Uno scenario drammatico in un 2022 che in Italia si classifica nel primo semestre come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica, ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. La tendenza al surriscaldamento è evidente nel nostro Paese, dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.

I rincari dell’energia – sottolinea la Coldiretti – hanno un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola. I consumi diretti per le aziende agricole – spiega Coldiretti – includono i combustibili per trattori e i trasporti mentre fra i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica, vetro o tetrapack. Il comparto alimentare richiede invece – conclude la Coldiretti – ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro.

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