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Sabato, 20 Aprile 2024
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Contraria ai vaccini, docente napoletana sospesa: “Faremo causa allo Stato”

"Lo Stato non può togliere la completa disponibilità economica a un docente che sceglie liberamente di non vaccinarsi"

Dal 15 dicembre è entrato in vigore l’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico (docenti, Dirigenti Scolastici e personale ATA). A partire da questa data, chi si è mostrato contrario a questa misura è stato sospeso immediatamente dall’attività lavorativa (senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro) e con conseguente sospensione dello stipendio. Come recita l’art. 2, comma 3 del D.L. 172/2021: “La sospensione causerà lo stop allo stipendio e sarà efficace fino alla comunicazione al datore di lavoro dell’avvio o del completamento del ciclo vaccinale”. Se da un lato, in molti si sono affrettati a completare il ciclo vaccinale (o ad eseguire la prima dose), dall’altro, c’è ancora una piccola quota del personale scolastico che continua ad opporre resistenza, considerando la decisione come un’imposizione “incostituzionale“. In Campania sono 4 mila i docenti ancora in attesa di fare la prima dose del vaccino. Tra questi c'è chi ha deciso che non si vaccinerà, come M. S., docente della Scuola media napoletana I.C. Minucci, sospesa dall’incarico a causa della mancata presentazione della certificazione verde.

“Ho scelto liberamente di non vaccinarmi perchè ritengo questi vaccini inutili - racconta a NapoliToday, la docente di Scienze -. E non tollero il concetto di “obbligo vaccinale” solo per alcune categorie professionali, lo considero alla pari di un TSO. L’obbligo vaccinale non può esistere se non è esteso a tutta la popolazione. E poi non esiste penalizzare chi ha scelto liberamente di non vaccinarsi con la decurtazione totale dello stipendio e dei contributi. Se io avessi picchiato un alunno, sarei stata sospesa, ma avrei preso comunque metà dello stipendio. A chiunque viene garantito il minimo di sussistenza, anche a un pluriomicida che va in galera, ma continua a mangiare e a bere a spese dei cittadini che pagano le tasse. Lo Stato non può togliere la completa disponibilità economica a un cittadino, non può renderlo incapace di pagarsi l’affitto di casa o una visita medica. Per me è allucinante. Posso essere d’accordo con un obbligo vaccinale esteso a tutti, ma solo se vengono considerati i pro e i contro della vaccinazione per ogni singola persona”.

Perchè non vuole vaccinarsi?

“Io non nego l’esistenza del Covid, ma ho paura di questi vaccini. Sono stata diffidente sin dall’inizio. Forse perché sono laureata in biologia, appassionata di microbiologia e continuo a leggere e a informarmi. Il vaccino deve avere la finalità di immunizzare le persone per un tempo indefinito: può essere previsto un richiamo annuale, ma non un richiamo ogni 4/5 mesi. Non si può parlare di immunità in riferimento agli attuali vaccini anti-Covid”.

Però si era recata all'hub vaccinale...

“Avevo prenotato, attraverso la farmacia, la vaccinazione per il 4 gennaio presso l’hub vaccinale della Mostra d’Oltremare. Sono andata lì ma non mi hanno fatto accedere perché la giornata era dedicata alla vaccinazione dei bambini. Ma nessuno mi aveva avvertito che in quel giorno si effettuavano i vaccini solo ai più piccoli, così mi sono rivolta ai carabinieri. Sono in attesa del loro verbale per poi effettuare la denuncia. Comunque, non mi ero presentata lì per vaccinarmi, ma per “provocare”. Volevo avere tra le mani il consenso informato per contestarlo e scriverci su quel che penso. Ero andata lì anche per capire fino a che punto i medici vaccinatori si interessavano realmente al mio stato di salute. Io, personalmente, ho l’emoglobina bassa, il colesterolo alto, e un problema alle valvole cardiache, e tutte queste problematiche vanno considerate. Sei tu Stato a doverti assumere la responsabilità dell'obbligatorietà dei vaccini e, quindi, anche di quel che potrebbe accaderci, non scaricarla su ognuno di noi. Io comunque rimango della mia idea: la decisione di curarsi o meno deve essere riposta al singolo cittadino, lo Stato non può imporla”.

Ma nella storia abbiamo tanti esempi di campagne vaccinali che si sono dimostrare efficaci nello sconfiggere malattie infettive…

 “Il vaccino produce un’immunità che dura per la vita. Pensiamo al vaccino antinfluenzale: ogni anno lo aggiornano con 2/3 nuovi ceppi del virus influenzale, ma non è mai uguale a quello dell’anno precedente, altrimenti non lo ripeterebbero ogni anno. Io non metto in dubbio l’esistenza del virus. Ma non si può non tenere conto che il Covid, in quanto virus a RNA, si ricombina e muta. E allora quale vaccino efficace volevano trovare!? Perché non hanno puntato, piuttosto, sulle cure ospedaliere, perché non hanno puntato sul plasma iperimmune, sugli anticorpi monoclonali che in molti casi si sono dimostrati efficaci!?".

Ha intenzione di proseguire nella sua protesta?

“Sì, insieme ad altri colleghi di altre scuole ci siamo messi in contatto con degli avvocati per capire come muoverci contro questa un’imposizione “incostituzionale". Da un giorno all'altro mi sono ritrovata con un contratto di lavoro nullo: sono entrata nella scuola 40 anni fa, quando per lavorare non erano necessario determinate vaccinazioni. Non posso essere improvvisamente sospesa e privata del mio stipendio: è un atto illegittimo. E comunque alla base di queste decisioni prive di senso, c’è l’incapacità di poter garantire una sicurezza all'interno delle aule scolastiche. Più che obbligare tutto il corpo docente e personale ATA a vaccinarsi, bisognerebbe capire come poter garantire la sicurezza e rivedere le misure anti-Covid, oltre alle procedure su isolamento e quarantena".

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