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Scuola anche in zona rossa, si riparte. De Magistris: "Finalmente uniformità nazionale"

Il governo nel prossimo decreto dovrebbe inserire una norma che "obbliga" le Regioni a mantenere la frequentazione delle scuole in presenza fino alla prima media anche in zona rossa. Intanto in zona arancione è già tornata la didattica in presenza

Si ricomincia dalla scuola, "la prima a ripartire". Così Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione, a proposito del ritorno in classe prima di Pasqua a SkyTg24. Nel prossimo decreto dovrebbe esserci inoltre una norma che di fatto "obbliga" le Regioni a mantenere la frequentazione delle scuole in presenza fino alla prima media anche in zona rossa.

Insomma la scuola in Campania sta per ripartire, e questo a prescindere dalla "colorazione" in fatto di rischio Covid-19. Il sindaco di Napoli ha salutato subito favorevolmente la norma in arrivo: "Finalmente il Governo si sta rendendo conto che ci sono alcuni diritti fondamentali come quello alla salute e all'istruzione che dovrebbero avere uniformità nazionale – sono state le parole del sindaco a La7 – Fino ad ora abbiamo assistito a schizofrenia, contraddizioni, dialettica tra Stato e Regioni le cui vittime sono stati i cittadini e in particolare i bambini per quanto riguarda la scuola''.

De Magistris ha anche ricordato che l'amministrazione comunale ha depositato al Governo uno studio che dimostra come "con la Dad soprattutto nei quartieri più periferici e nelle famiglie con più bambini c'è una dispersione scolastica altissima", problema che però pare "non importi a De Luca". "Sembra un tema secondario – ha aggiunto de Magistris – ma ne pagheremo le conseguenze".

Intanto nelle zone arancioni la scuola (fino alle medie) è ripartita, ieri. Con qualche difficoltà per l'assenza di docanti. "In questi due giorni le zone arancioni hanno riaperto lo avevamo detto da tempo, e da tempo avevamo detto che da quando si tornava arancioni, come il Lazio, come Roma, si sarebbe riaperto la scuola. Questo lo sapevano", ha aggiunto a proposito delle difficoltà il ministro Bianchi. Tra una settimana ripartiranno anche le superiori.
E le zone rosse? "Anche nelle zone rosse – ha aggiunto il ministro – si tornerà in presenza, le scuole non sono mai state chiuse, abbiamo sospeso la presenza nel momento del pericolo. Stiamo lavorando per permettere anche agli altri di tornare in presenza appena la pandemia lo consentirà. L'intenzione del governo è dimostrare che bisogna tornare in presenza ripensando al meglio questo periodo che non si cancella. L'idea è tornare a crescere assieme: questa è la scuola".

Non diamo tutta la colpa alla pandemia – ha anche ammonito Bianchi a proposito delle generali difficoltà della scuola italiana – Da tempo in Europa aveva il maggior numero di ragazzi che non finivano il corso, che si perdevano. Dobbiamo recuperare non solo la pandemia ma tutto il pregresso. È il Paese il nostro che ha il più basso tasso di educazione in Europa e ha il più alto tasso di neet. Dobbiamo riprendere dopo la pandemia un percorso che non è quello di prima ma è un percorso nuovo, di cui il tempo pieno è un elemento fondamentale, Così come sono fondamentali le scuole per i bambini da tre a sei anni".

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