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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Salvo D'Acquisto, l'anniversario del sacrificio: "La mia vita in cambio della loro liberazione"

Il 23 settembre del 1943 il vicebrigadiere napoletano in servizio a Torre di Palidoro (nel Lazio) diede la vita per salvare 22 innocenti dall'esecuzione da parte dei nazisti

Sono trascorsi, oggi, 78 anni dal 23 settembre del 1943, data in cui Salvo D’Acquisto si sacrificò in cambio della vita di 22 innocenti rastrellati dalle milizie naziste nella località romana Torre di Palidoro, non lontano da Torrimpietra. Vicebrigadiere dei carabinieri, D'Acquisto sarebbe stato poi insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

La vicenda

Appena 24 ore prima un soldato tedesco era stato ucciso e altri due rimasero feriti a causa dell’esplosione di una cassa di munizioni. Benché si fosse trattato di un incidente, le truppe d’invasione lo ritennero un'imboscata organizzata dagli italiani.

L’ufficiale nazista al comando, nonostante il militare italiano avesse più volte provato a persuaderlo, ordinò di rastrellare 22 persone a caso tra le abitazioni del piccolo paese della provincia romana e le fece condurre ai piedi della Torre di Palidoro.

Il loro interrogatorio fu inutile. I fucili erano già puntati, carichi, ma poco prima che facessero fuoco Salvo D’Acquisto decise di rivolgersi al nazista, offrendo nuove speranze ai 22 innocenti: “Offro la mia vita in cambio della loro liberazione”, furono le parole del carabiniere.

Hansel Feiten diede l’ordine di far scattare i grilletti, Salvo D’Acquisto morì gridando “Viva l’Italia”. Oggi, a 78 anni da quel giorno, l’Arma dei Carabinieri celebra l’eroismo del vicebrigadiere napoletano.

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Le celebrazioni

A Napoli il comandante interregionale “Ogaden” Generale di Corpo D’armata Maurizio Detalmo Mezzavilla, insieme al comandante della legione carabinieri “Campania” Generale di Brigata Antonio Jannece e al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli Generale Enrico Scandone, ha adagiato un cuscino di fiori sulla sua tomba, nella basilica di Santa Chiara.
È stata successivamente deposta - in presenza del Prefetto di Napoli Marco Valentini - una corona d’alloro sul monumento recentemente restaurato, nella piazza che ha preso il nome del militare e una rappresentanza militare ha reso gli onori all’eroe.

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