Salemme: "Il napoletano è l’unico al mondo che non lo deve solo essere, ma lo deve fare"
"Se devi bere il caffè bollente in tazzine arroventate, essere devoto a San Gennaro e tifoso sfegatato del Napoli, oltre che fanatico per pizza e mozzarella. Devi non essere mai di malumore, altrimenti che napoletano sei?"
Vincenzo Salemme, in scena al teatro Alfieri di Torino, con lo spettacolo «Napoletano? E famme ‘na pizza!», tratto dal suo libro, ha rilasciato una intervista alla Stampa, nella quale parla di Napoli:
"Napoli è davvero mille cose, ma la curiosità è capire cosa implica esserci nati. Il napoletano è l’unico al mondo che non lo deve solo essere, ma lo deve fare. Se devi bere il caffè bollente in tazzine arroventate, essere devoto a San Gennaro e tifoso sfegatato del Napoli, oltre che fanatico per pizza e mozzarella. Devi non essere mai di malumore, altrimenti che napoletano sei? Una serie di cliché che a volte un po’ imprigionano"
Su Eduardo, con cui ha avuto l'onore di lavorare ad inizio carriera: "Nonostante il fatto che fosse leggendariamente austero, io lo vedevo fragile e mi sembrava di avere a che fare con un nonno. All’inizio dovevo fargli tenerezza perché ero un ragazzino magrissimo, e invece di un ruolo da comparsa mi fece dire anche qualche battuta per farmi guadagnare di più".