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Comune senza refezione scolastica. Le mamme: "Costrette a lasciare il lavoro"

A Cercola, alunni senza pasti da oltre due anni. I genitori propongono una mensa autogestita per garantire il tempo prolungato, ma il preside si oppone

Cercola, provincia di Napoli. Nelle scuole di questo Comune la refezione scolastica è un miraggio da oltre due anni. Certo, colpa del Covid, ma anche dei problemi di bilancio per un'Amministrazione che è stata commissariata durante il 2022. Anche quest'anno è cominciato senza mensa per gli alunni. Significa che le scuole non possono garantire il tempo prolungato (40 ore) e anche i bimbi per i quali è stato chiesto il tempo prolungato, escono alle 13 anziché alle 16. Un orario che costringe almeno uno dei due genitori a non lavorare. 

La mensa autogestita

Per questo motivo, mamme e papà degli alunni dell'Istituto comprensivo Custra di Cercola, nel 2022 hanno trovato una soluzione alternativa: "Abbiamo optato per una mensa autogestita - spiega Barbara Vitrone, madre di due bambine iscritte alla scuola - Vuol dire che i genitori hanno stipulato privatamente un contratto con una ditta che fornisce i pasti. Ci siamo trovati benissimo e speravamo, in mancanza della refezione comunale, di poter ripetere questa esperienza".

Purtroppo non è stato così. "Fino agli inizi di ottobre - prosegue Barbara - non sembrava ci fossero problemi. Poi, in sede di Consiglio di Istituto, il preside Antonio Ruocco ha cambiato idea e ci ha comunicato che non avrebbe autorizzato la mensa autogestita".

Il dramma delle famiglie

Una scelta che ha gettato molte famiglie nello sconforto: "Io e mio marito lavoriamo e abbiamo due figlie - racconta Marilena Russo - Poiché la scuola, senza refezione, non può garantire il tempo prolungato, sono stata costretta a trasferirle in un istituto privato. Quando ho avuto rassicurazioni sulla mensa le ho nuovamente iscritte al Custra, ma se continua così dovranno di nuovo cambiare con tutto ciò che ne consegue per il loro equilibrio". 

Ancora più drammatica la testimonianza di Tina Sarnelli: "Ho dovuto scegliere se lavorare o mandare mia figlia a scuola. Lei è la mia priorità quindi da settembre 2021 non lavoro più e in casa viviamo con un solo stipendio, tra mille difficoltà". Anche Anna ha due figlie e per far fronte all'uscita anticipata si è messa in aspettativa per tutto l'anno scorso: "L'azienda mi ha già comunicato che non sarà possibile quest'anno e stiamo facendo i salti mortali". 

Il paradosso è che, sull'onda dell'esperienza del Custra, altre scuole quest'anno sceglieranno la strada della refezione autogestita. L'istituto Custra, quindi, potrebbe rimanere l'unico senza pasti per questo anno scolastico.

Le motivazioni della scuola

Nel fitto scambio di mail tra famiglie e dirigenza scolastica (materiale in possesso di NapoliToday), il preside Ruocco spiega i motivi della sua scelta: in primis parla di mancanza di personale, ma in un altro passaggio sembra scrivere una cosa diversa in quanto specifica che anche per il 2022/23 "...l'Ufficio scolastico provinciale provvedeva ad assicurare alla mia scuola l'organico necessario per il tempo pieno". Uno scenario confermato anche dalle mamme: "Sono tre anni che il Custra ha il personale per il tempo pieno, cioè per le 40 ore, senza erogare il servizio - sostiene Barbara Vitrone - Inoltre, l'azienda della refezione ci avrebbe fornito anche gli scodellatori, risolvendo un ulteriore problema". 

Il secondo motivo su cui punta il preside è la rassicurazione che avrebbe ricevuto dal commissario prefettizio sull'inizio del servizio mensa sia per la scuola dell'infanzia che per la primaria. Il dirigente, però, non fornisce alcun documento a conferma delle sue parole. Siamo andati a scuola, per chiedere qualche chiarimento, ma il preside non ci ha voluto ricevere. Abbiamo scritto una mail per chiedere un appuntamento, ma non abbiamo avuto risposta.

Il commissario prefettizio

Da alcuni mesi, la viceprefetto Gabriella D'Urso è stata nominata commissario prefettizio del Comune di Cercola, sciolto per le dimissioni di nove consiglieri su sedici. Si è trovata di fronte una situazione economica a dir poco precaria e insieme al suo team sta cercando di mettere le cose a posto. In merito al tema della refezione, il sub-commissario Dario Annunziata precisa: "Quando siamo subentrati a maggio abbiamo notato che l'amministrazione precedente aveva stanziato 150mila euro per il servizio, una cifra insufficiente. Così, abbiamo reperito risorse, circa 350mila euro per far partire la refezione. Nei prossimi giorni approveremo il bilancio, quindi indiremo una gara e seguiremo l'iter burocratico per far partire il servizio nei prossimi mesi. Al momento, abbiamo la copertura finanziaria solo per la scuola dell'infanzia, mentre stiamo studiando le varie opzioni per la primaria". 

In sintesi, i soldi per la refezione nella scuola dell'infanzia ci sono. Quando partirà dipende dalla burocrazia, ma è probabile che gli alunni di Cercola non potranno contare sulla mensa fino al 2023 inoltrato. A differenza di quanto dichiarato dal preside del Custra, invece, per la scuola primaria i soldi, al momento, non ci sono. I genitori sono sul piede di guerra perché il tempo prolungato non è un capriccio, bensì una necessità.

Dopo alcuni giorni dalla pubblicazione di questo servizio, il dirigente scolastico dell'istituto Custra di Cercola ci ha contattati per fornire la propria versione. L'abbiamo riportata in un articolo che potete leggere qui.

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