rotate-mobile
Attualità Cercola

Il Comune senza refezione, un preside: "Non è colpa dalla scuola"

A Cercola, il servizio di mensa è assente da oltre due anni. I genitori degli studenti dell'Istituto Custra hanno accusato il dirigente scolastico, che replica: "L'Amministrazione ci aveva rassicurato, poi è stata commissariata"

La refezione scolastica non ancora è partita in quasi tutta la provincia di Napoli. C'è un Comune dell'hinterland in cui il tema appare più sentito che altrove. E' Cercola, nel Vesuviano, dove da settimane è in atto uno scontro a colpi di pec tra i genitori degli alunni e il dirigente scolastico dell'Istituto Custra Antonio Ruocco. In un servizio del 14 ottobre scorso, NapoliToday ha dato voce alle mamme, le quali imputavano al preside la responsabilità di non aver avviato una mensa autogestita con un accordo privato tra le famiglie e una ditta specializzata. 

La vicenda

Facciamo un passo indietro. Nel Comune di Cercola, la refezione scolastica è assente dai primi tempi del Covid. Anche quando le restrizioni si sono allentate, nell'anno scolastico 2021/2022, l'amministrazione del sindaco Fiengo, che a maggio 2022 è stata commissariata, non è riuscita a garantire il servizio. Un disagio notevole per le famiglie e sulle vite lavorative di madri e padri, costretti liberarsi dagli impegni per prendere i figli alle 13 anziché alle 16. Così, dopo varie peripezie, genitori e Istituto Custra avevano trovato una soluzione tampone, da marzo alla fine dell'anno: siglare un accordo privato con una ditta specializzata in mensa scolastica. Arriviamo, così al nuovo anno scolastico. Quando la mensa autogestita non è stata confermata, i genitori degli alunni non l'hanno presa bene ed è cominciato lo scontro con il preside. 

Il preside

NapoliToday aveva provato a contattare il dirigente scolastico prima della pubblicazione del servizio del 14 ottobre, ma per impegni improrogabili di quest'ultimo non era stato possibile. Trascorsi alcuni giorni, il preside Ruocco ha ritenuto opportuno chiarire la sua posizione. "Ho letto che mi sarei opposto alla possibilità della mensa autogestita. Questo non è assolutamente vero, altrimenti non avremmo optato per questa soluzione lo scorso anno scolastico. Ci sono delle problematiche che vanno, però affrontate. La prima è quella che riguarda il personale. Non mi riferisco a quello docente, che è al completo, ma a una parte del personale Ata e unità dedicate alla refezione, come gli scodellatori". 

Di fronte alla possibilità che i lavoratori adibiti alla mensa venissero forniti dalla ditta, così come assicurato dai genitori, Antonio Ruocco commenta: "Non sono cose che si fanno a chiacchiere. Quando si ha contezza reale di una cosa, ci si siede e si valuta la situazione. Io sono responsabile dell'igiene e della sicurezza dei ragazzi, non posso basarmi sulle voci di corridoio".

Sul perché l'accordo privato per la mensa non è stato riproposto, il dirigente afferma: "Ci sono delle regole da seguire per la sicurezza degli alunni. Diciamo che lo scorso anno sono state seguite meno, proprio per venire incontro alle esigenze dei genitori. Abbiamo avuto questa mensa autogestita senza che il Comune o l'Asl rispondessero mai alle nostre richieste autorizzative. Stiamo attendendo le mosse del commissario prefettizio, con il quale ho avuto due incontri. Nel primo, ci è stato detto che c'erano solo una parte dei fondi, nel secondo ci hanno assicurato che avrebbero garantito la mensa per la scuola dell'infanzia. La stessa ditta avrebbe fornito il servizio anche alla primaria, ma dietro contributo economico da parte delle famiglie perché il Comune non ha i fondi necessari. Di fatto, è la stessa soluzione dello scorso anno. Stavolta, però, io pretenderò che Comune e Asl si assumano le responsabilità autorizzative che gli competono". 

Resta, però, un enorme punto interrogativo sui tempi di attuazione di tale piano. Il commissario prefettizio dovrà prima approvare il bilancio, quindi indire un bando pubblico, attendere che arrivino le proposte, stilare una graduatoria, proclamare il vincitore, rispondere a eventuali ricorsi. Un iter che non può vedere la fine, con molto ottimismo, prima dell'inizio del 2023. Nel frattempo, il tempo prolungato a Cercola continuerà a essere negato. "Qualora i tempi del Comune dovessero essere più lunghi del previsto, siamo pronti a lavorare a un accordo ponte per una mensa autogestita - assicura il preside Ruocco - Però dovrà avere tutti i crismi di sicurezza e igiene, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni competenti". 

Anche in questo caso, però, i tempi non sono certi: "Faremo il prima possibile - aggiunge Ruocco -compatibilmente con i tempi della burocrazia, è chiaro che non si potrà fare in tre giorni. Aspettiamo notizie dalla struttura commissariale. Ci tengo a precisare che a febbraio 2022 l'amministrazione comunale, prima del commissariamento, ci aveva dato certezza che sarebbe stata erogata la mensa. Infatti, con questa comunicazione ufficiale abbiamo chiesto il personale per il tempo prolungato. Purtroppo, la realtà è stata diversa". 

Il dirigente lamenta il fatto che "alcuni genitori ci fanno perdere tempo e ci creano enormi fastidi, invece di collaborare". Al netto dei contrasti tra dirigenza e famiglie, che speriamo possano rientrare, resta il tema della refezione mancata. La scuola è cominciata da oltre un mese e con questo andazzo non si vedranno pasti prima della primavera 2023. Una responsabilità non riconducibile alle singole scuole, ma questa situazione sta portando madri e padri a scegliere se portare il figlio a scuola o lavorare. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Comune senza refezione, un preside: "Non è colpa dalla scuola"

NapoliToday è in caricamento