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Giovedì, 25 Aprile 2024

Riparte il Progetto Unesco, ma la metà delle risorse è stata persa

La commissione europea Regioni e Città ha fatto visita a Cappella Pignatelli e al Grande Archivio di Napoli: "Cinquanta progetti dovranno essere spostati su altre fonti di finanziamento. Con il Comune ci concentreremo su quelli che sarà possibile terminare"

Il Grande progetto Unesco è diventato un medio-piccolo progetto Unesco. Per i ritardi accumulati in questi anni, una cinquantina di progetti per il centro storico di Napoli è stata o sarà de-finanziata. "I ritardi hanno tolto dal budget iniziale almeno la metà delle risorse" ha spiegato Lucio Padele, esponente della Commissione europea Città e Regioni, in visita nel capoluogo partenopeo per verificare la ripresa dei lavori. "Al Comune di Napoli abbiamo chiesto un'operazione verità e abbiamo individuato una ventina di cantieri che possono essere chiusi entro la fine del 2023, ultima data utile per utilizzare i fondi stanziati. Quello che resta fuori, dovrà essere spostato su altre fonti di finanziamento, magari nazionali che hanno criteri meno rigidi da rispettare". 

La Commissione ha visitato prima Cappella Pignatelli, in via Nilo, per poi spostarsi al Grande archivio, appena riaperto dopo i lavori di restauro. Hanno preso parte al tour anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il presidente della Regione Vincenzo De Luca. "C'erano 100 milioni stanziati e inutilizzati dalla precedente amministrazione - ha affermato il governatore, con una frecciata all'ex sindaco de Magistris - fortunatamente stiamo ripartendo. Abbiamo spostato alcuni lavori sui programmi regionali, al momento possiamo rendicontare una ventina di milioni e adesso dobbiamo finanziare opere per oltre 60 milioni". 

Per Manfredi "...l'intesa con la Commissione è una buona notizia, testimonianza che abbiamo fatto ripartire cantieri che erano fermi da anni come quello del Complesso dei Girolamini, che resta una delle nostre priorità così come Castel Capuano e l'Anticaglia". 

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